DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

30 Luglio 2020

I percorsi sanitari delle persone con disabilità e l’attenzione agli spazi di cura. La onlus Vorreiprendereiltreno per il programma PASS

L’accordo siglato nelle scorse settimane con la Regione Toscana prevede progetti specifici presso le Aziende ospedaliero universitarie di Careggi, Siena e l’ospedale Lotti di Pontedera dell’Asl Nord Ovest.

AGIPRESS – FIRENZE – Garantire pari accesso alle cure ospedaliere e ai servizi sanitari generali e specialistici, rivedendo gli assetti strutturali e organizzativi per eliminare ogni tipo di barriera, favorire l’accoglienza e la presa in carico delle persone più fragili all’interno di percorsi clinico assistenziali dedicati. Questi gli obiettivi centrali dell’accordo siglato nelle scorse settimane tra Regione Toscana e Associazione Vorreiprendereiltreno nell’ambito del programma regionale, avviato da alcuni anni, denominato PASS – Percorsi Assistenziali per Soggetti con bisogni Speciali. L’accordo è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa web organizzata dalla stessa associazione presieduta da Iacopo Melio a cui è stata invitata ad intervenire la dirigente regionale dell’assessorato al Diritto alla Salute, responsabile del programma PASS, Maria Teresa Mechi. Il protocollo prevede la realizzazione di tre progetti pilota su percorsi ambulatoriali PASS per persone con disabilità cofinanziati e realizzati dalla Regione e dall’Associazione onlus Vorreiprendereiltreno che supporteranno la fase di avvio delle attività presso le Aziende ospedaliero universitarie di Careggi, Siena e l’ospedale Lotti di Pontedera dell’Asl Nord Ovest.

“Ringrazio l’associazione per l’invito e per il valore che essa aggiungerà al programma PASS” – ha detto la dott.ssa Maria Teresa Mechi intervenendo via web “ . “Una collaborazione – ha aggiunto – che rappresenta un passo ulteriore verso il lavoro di superamento di tutti quegli ostacoli che impediscono alle persone di accedere ai percorsi sanitari. Per molte persone con disabilità l’accesso alle risposte sanitarie può essere estremamente difficoltoso non solo per la presenza di barriere architettoniche ma per le cosiddette ˜barriere invisibili’, di natura prevalentemente organizzativa, e dovute alla non disponibilità di competenze specifiche, di modelli di erogazione e di allestimenti idonei. Per queste ragioni anche eseguire una visita o un esame diagnostico può risultare estremamente difficoltoso, cosଠcome un ricovero ospedaliero o un accesso al Pronto soccorso possono rivelarsi esperienze particolarmente complesse. Ecco perchè all’interno del programma PASS, che è rivolto in particolare ai percorsi delle persone con disabilità , oltre alla presenza di team di professionisti con competenze specifiche in grado di offrire comfort massimo e fruibilità piena delle prestazioni da parte delle persone con qualunque tipo di disabilità , sensoriale, intellettiva, o fisica, ci siamo posti il problema delle caratteristiche degli spazi di cura. La presenza di spazi adeguati di attesa e di cura è ritenuta un elemento che può favorire l’instaurarsi di una relazione proficua tra la persona ed il personale sanitario e rendere più agevole l’effettuazione delle prestazioni. Sulla base di queste consapevolezze si è sviluppata la collaborazione con l’associazione Vorreiprendereiltreno con cui lavoreremo concretamente per sperimentare soluzioni di maggiore efficacia nell’allestimento di spazi e nell’utilizzo di tecnologie innovative”.

“Sono orgoglioso e felice per questa importante collaborazione tra la Regione e Vorreiprendereiltreno, la onlus che nasce proprio per promuovere l’idea che ognuno debba veder garantite la propria indipendenza e la propria autonomia, nel miglior modo possibile, in ogni ambito della quotidianità ” – spiega Jacopo Melio -. “Per questo – ha aggiunto – crediamo che un simile percorso rappresenti al meglio la nostra missione: se è vero che la salute è un diritto di tutti, è anche vero che questa deve essere tutelata in ogni fase dell’assistenza. Con le progettualità previste dal PASS vorremmo realizzare un percorso strutturato che sviluppi un ambiente confortevole, dove non ci sia soltanto un intervento medico e sanitario ma anche una dimensione umana fatta di comprensione ed empatia, rispecchiando ciò che la società stessa dovrebbe essere: un luogo sicuro, accogliente e inclusivo. Ringraziamo la Regione per questa sinergia, vorremmo che questo diventi modello di collaborazione tra istituzioni e associazioni, da esportare anche in altre regioni italiane con un unico obiettivo: migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e rendere la loro quotidianità complessivamente più accessibile”.

Agipress

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