AGIPRESS – Espellere maleducazione, intolleranza, violenza, dalle tribune dei campi del calcio di base. Come? Con i “Cartellini dei Bambini”. Che mandano in gol, invece, il fair play, la gentilezza, il tifo sano. E’ l’ultima creazione della Scuola Genitori Sportivi, la realtà che in pochi mesi ha formato più di 2.500 mamme e papà, toccando oltre 10 regioni, con eventi formativi divertenti e interattivi. E, da oggi, ha uno strumento operativo in più: si Tratta di mille cartellini gialli e rossi, come quelli degli arbitri, ma con una duplice particolarità. Da un lato, l’appello, chiaro “Restituiamo il calcio ai bambini”, che vuole appunto ammonire gli adulti – genitori, ma anche allenatori e dirigenti – a restituire la dimensione di gioco e divertimento ai piccoli calciatori, contro ogni “risultatismo” e “campionismo” sfrenato e sfacciato. Dall’altro, l’Alfabeto del Tifo Gentile nello Sport Giovanile (A di amicizia, B di bandiere, C di coraggio…), realizzato anche in questo caso da un gruppo di bambini, su spunto di Gaia Simonetti, ideatrice dell’Alfabeto della Gentilezza dei Bambini e del Premio Costruiamo Gentilezza nello Sport.
“I cartellini li utilizzeremo durante le nostre serate formative in particolare quella in cui presentiamo la Squadra degli 11 genitori antisportivi – sottolinea Alessandro Crisafulli, fondatore della Scuola unica in Italia -: 11 vignette che rappresentano altrettante tipologie di genitore, ultras, arbitro, ds, psicologo, guardia del corpo e così via. I piccoli calciatori mostrano il cartellino ai genitori, facendo capire che quei comportamenti, quelle invasioni di ruolo e di campo meritano, come dire, la squalifica a vita”. Al termine di ogni serata, saranno regalati alle famiglie, come monito e promemoria: un gadget educativo. “Chiuderemo questa prima stagione con oltre 4.000 genitori formati – dice Crisafulli – e per la prossima stagione, anche grazie alla collaborazione attivata con la Figc, contiamo di coinvolgerne altri 10.000. Sperando prima o poi, come ritengo necessario, che la formazione dei genitori diventi obbligatoria per tutti i Club sportivi, di calcio e non”.
La Scuola (www.scuolagenitorisportivi.it) propone un “trattamento intensivo” per aiutarli a gestire emozioni, pensieri, comportamenti e parole. Affinchè si crei un nuovo clima più mite e sostenibile nelle competizioni giovanili. E mamme e papà possano da un lato accompagnare al meglio il percorso sportivo del proprio figlio, che sia più lungo e sereno possibile, dall’altro trasformarsi – per i Club – da ostili minacce a risorse preziose. Missione impossibile, per molti, vista l’escalation, ogni maledetta domenica, di episodi gravi, assurdi e preoccupanti. Ma la Scuola Genitori Sportivi è in campo: con il sorriso dei bambini in cattedra. AGIPRESS