AGIPRESS – Bilancio positivo per la mostra “Il Tesoro di Terrasanta al Museo Marino Marini”, ospitata al Museo Marino Marini di Firenze dal 13 settembre 2024 al 7 gennaio 2025. L’esposizione ha fatto registrare un totale di 8.128 presenze in quattro mesi, segnando un incremento del +62% dei visitatori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e riportando il Museo sopra ai livelli di affluenza pre-pandemia (+3,5% rispetto al segmento settembre 2019 – gennaio 2020). L’inestimabile collezione di opere provenienti dal Terra Sancta Museum di Gerusalemme, insieme a preziosi prestiti dalle Gallerie degli Uffizi, dal Museo di Capodimonte e da altre prestigiose istituzioni, ha ribadito il ruolo millenario dell’arte come linguaggio universale di pace e come strumento di dialogo tra culture, assumendo un significato profondo in un momento di tensioni globali che hanno reso difficoltoso anche la trasposizione delle opere a Firenze. Il catalogo della mostra e il ciclo di incontri e seminari dedicati hanno permesso di arricchire l’evento espositivo, rivelando aspetti inediti e offrendo nuove prospettive di approfondimento.
“La scelta di portare la mostra al Museo Marino Marini di Firenze – ha spiegato Carlo Ferdinando Carnacini, Presidente della Fondazione Marini San Pancrazio – è stata dettata dalla presenza della Cappella Rucellai, capolavoro dell’architettura rinascimentale realizzato nel XV secolo da Leon Battista Alberti e ispirato proprio al Sepolcro di Terra Santa. Ospitare i tesori di uno dei luoghi simbolo delle tre confessioni religiose – che abbiamo anche provveduto a restaurare magistralmente in Italia, a nostre spese – nei mesi antecedenti e fino agli inizi dello stesso Giubileo 2025, ha rappresentato un motivo di grande orgoglio per il nostro museo. Questa mostra, fortemente voluta da me e dalla famiglia di Marino Marini, nasce con l’obiettivo di valorizzare ulteriormente la struttura museale e, soprattutto, di riportare l’attenzione sul nome dell’artista, fortemente compromesso dalle recenti vicissitudini legate alle diatribe legali della Fondazione pistoiese. Il successo dell’iniziativa, che ha richiamato l’attenzione non solo dei fiorentini e dei toscani, ma di tutta Italia e di una buona parte dei media internazionali, testimonia la validità della nostra intuizione. Per questo sono doppiamente orgoglioso dello sforzo e dei risultati ottenuti dal Museo. In questo connubio tra arte contemporanea, tradizione e pellegrinaggio, il Museo Marino Marini di Firenze si conferma come un centro culturale di eccellenza a livello internazionale, capace di promuovere il dialogo tra linguaggi artistici differenti e di avvicinare un pubblico eterogeneo alla bellezza e alla complessità dell’arte. Mi auguro che si possa continuare in futuro, con il supporto delle istituzioni, a promuovere il Museo e l’opera di Marino Marini in maniera adeguata e consona al nome e alla fama che meritano.”
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