DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

21 Luglio 2024

I blocchi delle reti, catastrofi annunciate

AGIPRESS – I blocchi delle reti sono catastrofi annunciate. La più grande fino ad oggi si è già verificata, ma molte altre sono quotidiane e non assumono lo stesso risalto mediatico, nonché, fortunatamente, per i danni procurati. Da tempo sostengo la relativa (quando non assoluta) incontrollabilità del web, dei software, dell’intelligenza artificiale. Mi pareva un’ obiezione ovvia, ma devo ricredermi. Quando la più grande società al mondo di protezione da attacchi alla cybersicurezza va in tilt per un antivirus aggiornato male, sempre che sia questa la vera ragione, non ci sono scuse che tengano. Mentre le persone sono in qualche modo prevedibili, le tecnologie no. Si deve dare per assodato ovviamente che l’utilità dell’intelligenza artificiale e delle invenzioni informatiche è strategica. I benefici nel settore della salute, della difesa, dell’istruzione, delle produzioni (alcune) sono sotto gli occhi di tutti. Ma altrettante, forse di più, sono le criticità. Si pensi solamente alle svariate decine di miliardi di dollari di perdite già accertate derivanti dal “Cyber crollo” di venerdì scorso. Soprattutto perché non si sa chi le pagherà effettivamente. Per ora milioni di cittadini che hanno visto servizi essenziali condizionati da un software. È vero che l’errore umano ci può stare, e qui indubbiamente c’è stato. Laddove non si dovesse effettivamente trattare dell’opera di criminali, gli operatori della società interessata hanno peccato di imperizia. Da noi questa genera responsabilità a titolo di colpa, e staremo a vedere cosa accadrà secondo il diritto internazionale. Le società di trasporto aereo hanno già fatto sapere che non risponderanno dei danni ai viaggiatori, e la cosa è scontata. Ma è pur vero che anche nei loro sistemi, come in tutti quelli colpiti a cascata dal default tecnico di Crowdstrike, c’erano delle criticità. La Cybersicurezza è ancora troppo sottovalutata, non solo in Italia. Il quadro legislativo, soprattutto a livello europeo, è farraginoso e non contribuisce a creare chiarezza per gli operatori e per gli utilizzatori. Serve un codice europeo e, forse, anche uno mondiale, con regole definite e univoche a presidio dello spazio non fisico di ciascuno di noi. Non credo che la supervisione dell’uomo non riesca a mitigare le negatività delle macchine. I fatti di questi giorni danno palmare evidenza della leggerezza con la quale si afferma spesso che l’intelligenza artificiale, i robot, i modelli di linguaggio evoluti cambieranno in meglio la nostra vita. Non ne abbiamo alcuna certezza. Mentre cerchiamo di trovare uno spazio “umano” alle intelligenze artificiali! AGIPRESS.

Commento del Prof. Avv. Ranieri Razzante. Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia. Docente di Tecniche di gestione dei rischi di riciclaggio – Università di Bologna. Docente di Tecniche e regole della cybersecurity – Universita’ Suor Orsola Benincasa

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