AGIPRESS – ROMA – Si è concluso il XXXV Congresso Nazionale Forense a Roma che a Roma ha visto la partecipazione di 1500 avvocate e avvocati, tra delegati e congressisti, sul tema “Un nuovo ordinamento per un’Avvocatura protagonista della tutela dei diritti nel tempo dei cambiamenti globali”. Tra le mozioni approvate, assumono rilievo e centralità le tre che danno il pieno mandato del Congresso all’istituzione di un tavolo dell’Avvocatura per elaborare una proposta unitaria di riforma della legge professionale da presentare al Parlamento e Governo: per un avvocato che rivesta un ruolo centrale nel sistema giustizia, dentro e fuori il processo, specializzato e con alta formazione, indipendente, autonomo, e in grado di raccogliere e fronteggiare le sfide della modernità , dei cambiamenti sociali, delle innovazioni tecnologiche e dell’intelligenza artificiale. Tra gli spunti principali da segnalare, l’aumento degli ambiti di competenze oggi non ricompresi in quelli in cui viene esercitata la professione forense e ciò anche al fine di assicurare al cittadino maggiore efficienza e quindi maggiore tutela dei diritti di difesa. Riduzioni del regime delle incompatibilità che, allo stato, restringono eccessivamente il perimetro entro cui l’avvocato può svolgere altre funzioni non direttamente ricollegabili al suo status professionale; potenziamento delle attività riservate di consulenza legale che, attualmente, sono di continuo erose. Tutela dei professionisti in monocommittenza con fermo rifiuto al regime di subordinazione. Necessità di ripensare il percorso per l’accesso alla professione e all’esame di abilitazione. AGIPRESS