DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

21 Settembre 2017

Giornata Mondiale Alzheimer – AIMA Firenze: “Adeguamento dei servizi e apertura sociale sono fondamentali”

Manlio Matera: “I percorsi di adeguamento dei servizi devono essere affiancati da percorsi volti alla costruzione di una comunità consapevole”

AGIPRESS – FIRENZE – Dare risposte urgenti alla demenza in ogni parte del mondo, è quanto l‘Alzheimer’s Disease International (ADI) chiede per la XXIV Giornata Mondiale dell’Alzheimer che si celebra oggi 21 settembre 2017. La consapevolezza è che più del 90% dei malati vive ed è assistito nel proprio domicilio, con gravi ripercussioni sulla qualità della vita del nucleo familiare. Il malato ha bisogno di cure e assistenza volte al contenimento dei sintomi, al mantenimento delle funzioni, alla qualità della vita. La famiglia ha bisogno di orientamento e sostegno nel lavoro di cura.

AIMA – “Siamo vicini ai malati e alle loro famiglie e continueremo a farlo attraverso la rete di Centri di Ascolto Alzheimer che ogni giorno opera a tutela e sostegno dei malati e dei familiari” “ afferma Manlio Matera Presidente AIMA Firenze (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer) che aggiunge “Continueremo allo stesso tempo a lavorare con le istituzioni pubbliche per sviluppare strategie di politica sanitaria e sociale per adeguare progressivamente la rete dei servizi ai bisogni della Demenza”. Ma per affrontare questa complessità e garantire la migliore qualità di vita al malato e ai suoi familiari, i percorsi di adeguamento dei servizi devono essere affiancati da percorsi volti alla costruzione di una comunità consapevole, in grado di facilitare l’apertura sociale delle famiglie e combattere lo stigma che caratterizza la Demenza. “AIMA si è resa disponibile con la Regione Toscana allo sviluppo di un Piano regionale Demenze – aggiunge Matera “ che in linea con il Piano nazionale Demenze prevede interventi di qualificazione e innovazione delle prestazioni e del modello organizzativo dei servizi per la Demenza, all’interno della rete dei servizi per la non autosufficienza”. “E nel percorso istituzionale – conclude – crediamo sia essenziale la costruzione di una ‘Rete sociale per l’Alzheimer’ che oggi si concretizza in un vero e proprio percorso nei Comuni della Toscana per diffondere conoscenza e condivisione sociale e portare la comunità ad essere inclusiva rispetto ai bisogni del malato e della sua famiglia, a diventare, in altre parole, ‘Amica dell’Alzheimer‘”. La prossima tappa di questo percorso sarà a Lucca il 19-20-21 ottobre, tutte le info su www.aimafirenze.it.

LA DEMENZA è caratterizzata da un grave e progressivo deficit delle facoltà cognitive, coma la memoria, l’orientamento, il linguaggio, la capacità di giudizio, che interferisce con lo svolgimento delle attività quotidiane in ambito familiare, lavorativo, sociale. L’Alzheimer è la forma più frequente di Demenza. Ad oggi, non sono disponibili farmaci in grado di arrestarla o di rallentarne sensibilmente la progressione. Nel decorso della malattia possono presentarsi gravi sintomi del comportamento, come inversione del ritmo sonno/veglia, allucinazioni, deliri, aggressività , che creano serie difficoltà nella cura della persona.

DIAGNOSI TEMPESTIVA – Ad oggi non esiste una terapia definitiva per combattere l’Alzheimer, ma a rivestire un ruolo cruciale è una diagnosi corretta e tempestiva. Tecniche di imaging, quali la risonanza magnetica, o la PET sono strumenti potentissimi in grado di effettuare una diagnosi precoce o addirittura preclinica della malattia di Alzheimer, ossia prima che si sia dimostrata clinicamente la demenza. Effettuare la diagnosi precoce della malattia risulta fondamentale per alcune strategie terapeutiche, attualmente in fase avanzata di sperimentazione, che solo se attuate in fase precoce potrebbero modificare il decorso della malattia. Inoltre individuare con largo anticipo i soggetti che possono essere colpiti da Alzheimer significa poter prendere in carico il paziente sin dalle prime fasi e garantire un maggior livello di assistenza. Purtroppo non sono ancora note le cause alla base della malattia di Alzheimer, ma la ricerca scientifica ha fatto enormi passi avanti nell’identificazione di fattori che incrementano il rischio di sviluppare la patologia: specifiche mutazioni genetiche, età , nonché la conduzione di uno stile vita non corretto ed equilibrato, conferiscono infatti un rischio maggiore di contrarre la malattia. Studi recenti, inoltre, hanno dimostrato come l’esercizio fisico, la pratica di hobbies e i rapporti sociali agiscano da fattore protettivo non soltanto nei confronti di Alzheimer, ma più in generale delle varie forme di demenza esistenti.

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