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5 Dicembre 2013

Francesco Guccini e il nuovo libro “Culodritto e altre canzoni”

Intervistato a Pavana per parlare del suo nuovo libro. Rai Educational diretta da Silvia Calandrelli presenta Nautilus Connessioni. Visioni. Condivisioni., di Federico Taddia, regia di Piccio Raffanini. In onda venerdଠ6 dicembre alle 19.30, e in replica ogni 4 ore, su Rai Scuola ch. 146 del Digitale terrestre e ch.33 TivùSat

AGIPRESS – ROMA – Canzoni che parlano di bambini, canzoni che raccontano il proprio essere bambino. E’ la musica la custodia della memoria di Francesco Guccini, intervistato nella sua abitazione di Pavana da Federico Taddia, per parlare del suo nuovo libro “Culodritto e altre canzoni”.

“Culodritto è un espressione modenese “ racconta il cantautore “ esattamente è “ander via col cul dritt” e si riferisce di solito ai bambini piccoli che rimproverati vanno via impettiti. La versione dialettale però è più pittorica ed efficace e diventa “culodritt”. La canzone nella fattispecie era dedicata a mia figlia Teresa”. A proposito di biografie, Guccini cita Borges “uno scrittore parte sempre da se stesso “ dice l’autore argentino – e io credo che si parta sempre da fatti accaduti, da personaggi conosciuti o meno. E quindi si parte sempre dalla propria esperienza personale”. E a questo proposito il cantautore parla del suo rapporto con la memoria. “Gli amici dicono che ho una grande memoria, il che non è vero. Però mi piace ricordare, andare nel passato; anche perché il futuro è inconoscibile, il presente è labile, fugace, dura un momento. Noi viviamo soprattutto nel passato e io l’ho scavato, da un certo periodo della mia vita, diciamo dai trent’anni in poi. Il mio primo disco che ha avuto un certo successo, “Radici” aveva in copertina la foto dei miei bisnonni e dei miei nonni, ed è lଠche ho cominciato una ricerca per sapere quali erano le mie radici, per sapere chi erano i miei antenati, per ricercare il dialetto locale che ormai è scomparso, per la storia locale. I miei primi tre romanzi – conclude – sono falsamente autobiografici, però ho usato tanti ricordi di quel periodo e di quegli anni, c’è la parte pavanese, la parte modenese e l’ultima parte, la parte bolognese. Ho frugato nella memoria”.

Agipress

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