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8 Febbraio 2023

Fiorentina, una passione popolare

Il commento di Massimo Sandrelli.

AGIPRESS – FIRENZE – Rocco Commisso dovrebbe spiegarci, al di là della sua alluvionale quanto pirotecnica ennesima sfuriata, perché ha scelto di comprare la Fiorentina? Non ci è chiaro. La prima risposta sarebbe, perché vuol vincere, sarebbe la più logica. Per tentare di vincere occorre una buona squadra, fatta di buoni giocatori, meglio se giovani per durare nel tempo. Non è una ricetta segreta. Certo occorre chi sappia scovare talenti prima che diventino troppo “cari”. E visto che la Fiorentina non ha un “bacino di utenza” che le possa consentire grandi ricavi, bisogna ottenere vittorie per guadagnare un piazzamento Champions che è l’unico modo per incrementare sostanzialmente le entrate. Dal suo arrivo Commisso, o chi per lui, ha cominciato ingaggiando tra gli altri Franck Ribery (all’epoca 36 anni oggi collaboratore tecnico della Salernitana) svincolato, Kevin Prince Boateng (all’epoca 32 anni, fidanzato di Melissa Satta), Milan Badelj (30 anni alla sua seconda esperienza in viola) prestito, Martin Caceres (32 anni) svincolato, Giacomo Bonaventura (29 anni) svincolato, Borja Valero (32 anni) svincolato, Jose’ Maria Callejon (32 anni) svincolato, Alexandr Kokorin (29 anni). Come si vede la linea più che verde è grigio scuro. L’unico giocatore davvero utile si è rivelato Bonaventura. Di contro ha ceduto Vlahovic (19 anni) e Chiesa (19 anni). Insomma la politica sembra essere si compra i vecchi e si vende i giovani. Dice, va bene ma con i soldi incassati dalla Juventus si compra altri campioni e infatti sono arrivati Amrabat e Nico Gonzalez ma anche Dodo’ e Cabral, oltre a Jovic. Il risultato è un gruppo di giocatori che Vincenzo Italiano (il quinto allenatore in quattro anni) fa fatica a mettere insieme. Manca un vero centravanti, manca un regista ma Rocco fa finta di nulla. Anzi insiste di aver ragione e addirittura si offende se qualcuno osa criticare. Forse non gli è mai stato spiegato che nel calcio si governa per conto di una “passione popolare”: cosa sarebbe la Fiorentina senza Firenze e i suoi tifosi? E il discorso vale anche per le altre, Juve compresa. Comunque il bilancio sportivo di questi primi tre campionati è stato decimo, tredicesimo e settimo posto con la qualificazione in Conference League. Nel frattempo è aumentato il monte stipendi e sono diminuiti i ricavi. Quindi o Rocco non vuol vincere (?) oppure si è affidato a collaboratori non adeguati al suo progetto.

Qualcuno dice, Rocco Commisso è venuto per fare un investimento immobiliare? Visto l’entusiasmo che ha messo nel realizzare il Viola Park o nel reclamare la possibilità di costruire un nuovo stadio parrebbe verosimile. Ma come non sapere che in Italia non solo è difficile fare uno stadio ma è quasi impossibile se uno pensa di farlo e collocarlo a suo piacimento, nel disprezzo dei piani regolatori, dei regolamenti urbanistici o delle Soprintendenze? All’inizio Rocco se l’è presa con i giornalisti di cui aveva stilato, con il prezioso aiuto di certi personaggi, una lista nera. Ora se la prende con i tifosi che protestano fidando nel supporto degli altri, per poi, tutti insieme scatenarsi contro i giornalisti. Per carità la Stampa non sarà esente da colpe ma i giornalisti hanno il “potere di dire”, che c’entrano con il mercato, con le scelte di bilancio, con i programmi della società ? Dice Rocco, non ci aiutano. Dove sta scritto che i giornalisti debbano aiutare un presidente o una società . Il loro compito è di rappresentare la realtà , esercitando il diritto di cronaca e di critica, al servizio dei propri lettori o ascoltatori. Una stampa “inginocchiata” e servizievole sconfesserebbe la propria funzione. L’importante è che si rispetti, onestamente, la verità .

Infine non passa momento che Rocco Commisso non ci ricordi quanto ha speso per comprare la Fiorentina. Quando è arrivato mi disse Massimo Basile dagli Usa, che era preoccupato di come sarebbe stato accolto. Gli risposi che avrebbe incontrato coorti di tifosi festanti, felice di aver superato la “stagnazione” frustrante cui negli ultimi anni i Della Valle avevano costretto la Fiorentina. E cosଠfu. Si pensava che le sue ambizioni si sposassero con quelle di Firenze. Ora, dopo quattro anni, nonostante il terribile momento del Covid e tutto il resto, dovendo giudicare da quanto è successo non mi riesce a rispondere alla domanda iniziale: perché ha comprato la Fiorentina? AGIPRESS

di MASSIMO SANDRELLI

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