(AGIPRESS) – FIRENZE – Tutelare il territorio e valorizzare un prodotto di eccellenza locale. È questo il duplice obiettivo del progetto portato avanti dal Distretto Biologico di Fiesole con Cnr IBE di Firenze e l’Anapoo, l’associazione degli assaggiatori professionisti di olio da tavola, nell’ambito del PIF (Progetto Integrato di Filiera). Partito ufficialmente nel 2019, il percorso di collaborazione, al quale ha partecipato anche il Comune di Fiesole, è iniziato con un censimento, da parte dei tecnici del Cnr, delle piante di olivo presenti sul territorio fiesolano, selezionandoli poi sulla base di caratteristiche fenotipiche, morfologiche e qualitative. Tali studi hanno permesso di individuare una trentina di fenotipi autoctoni, unici e tipici di Fiesole, che presentano caratteristiche di assoluta peculiarità : in genere si contraddistinguono per una maggiore rusticità e resistenza rispetto alle piante di olivo tipiche e comunemente diffuse sul territorio toscano, alcune di queste sono particolarmente fruttifere e in grado di produrre oli di altissima qualità . Su quest’ultimo punto, in particolare, sono state condotte analisi approfondite, che hanno permesso di valutare la composizione chimica dell’olio direttamente dalle olive e il risultato è stato estremamente interessante e promettente.
Il progetto ha coinvolto complessivamente una ventina di aziende, appartenenti al Distretto Biologico di Fiesole, più altri soggetti pubblici e privati; ad ogni pianta (fenotipo) “particolare” identificata dai tecnici del Cnr è stato dato un nome legato all’identità del luogo dove è stata rinvenuta. A seguito della fase di ricognizione sono state raccolte le olive di queste piante, alcune delle quali si trovano all’interno del Teatro Romano di Fiesole. L’olio ottenuto, tramite tecniche di frangitura all’avanguardia che hanno permesso di preservarne l’elevata qualità e le caratteristiche di salubrità , è stato imbottigliato con etichettatura ad hoc, “L’olio della biodiversità del Teatro”, e donato al Comune di Fiesole.
“Abbiamo deciso di intraprendere questo percorso con il Cnr perché vogliamo tutelare un prodotto d’eccellenza come l’olio delle colline di Fiesole – spiega Cesare Buonamici, presidente dell’Associazione del Distretto Biologico di Fiesole. – Da questo lavoro nascerà anche un campo-collezione all’interno del Distretto, per la conservazione e lo studio dei fenotipi individuati. Tutto questo servirà anche a tutelare il nostro territorio, stimolando l’interesse ed evitando l’abbandono dei terreni, attraverso una attenzione costante che ne garantisca una corretta gestione”. AGIPRESS