Dal primo evento nazionale “Baby Fertilità ” di Firenze un messaggio di cambio culturale. Prossimo appuntamento il 20 novembre a Roma.
AGIPRESS – FIRENZE – Le coppie che per più motivi non possono avere un bambino, esprimono il desiderio di conoscere tutte le opportunità che la scienza e la medicina offrono, evitando l’informazione fai da te. La richiesta arriva da Firenze durante “Baby Fertilità “, momento in cui le coppie nei giorni scorsi hanno ricevuto dagli esperti risposte alle tante domande sulla fertilità e l’infertilità , sul come affrontarla, sulle soluzioni più attuali che la scienza mette a disposizione, ma anche sugli aspetti legati agli stili di vita, gli aspetti psicologici e medico-legali. Vai sotto alla galleria immagini (foto di Tiziano Pucci).
“Mettere a confronto coppie ed esperti in un evento aperto al pubblico – spiega Cristina Maniezzo ideatrice di Baby Fertilità – è stata una scommessa, vinta perché è stato evidente quanto, in particolar modo in questo momento storico dove il tema della natalità è sempre più considerato un reale problema sociale, la strada da percorrere è quella di favorire un’informazione corretta. Dopo il successo di Firenze che ha visto circa 300 partecipanti, prevediamo una seconda edizione di Baby Fertilità il prossimo 20 novembre a Roma per continuare questo percorso di sensibilizzazione e corretta informazione. È possibile seguire gli aggiornamenti con i contributi video degli esperti sui social e sul portale dedicato www.babyfertilita.it”.
Il problema delle nascite in Italia. Quello del calo delle nascite in Italia è oramai una vera emergenza sociale, accentuata anche dalla pandemia. Si tratta di un vero e proprio record negativo: nel 2020 (dati Istat) i nati sono 404.892 (-15 mila sul 2019). Il calo (-2,5% nei primi 10 mesi dell’anno) si è accentuato a novembre (-8,3% rispetto allo stesso mese del 2019) e dicembre (-10,7%), mesi in cui si cominciano a contare le nascite concepite all’inizio dell’ondata epidemica. Ma la denatalità prosegue anche nel 2021: i dati provvisori Istat di gennaio-settembre segnalano che le minori nascite sono già 12 mila 500, quasi il doppio di quanto osservato nello stesso periodo del 2020.
“Oggi Baby Fertilità è la prima iniziativa nazionale di questo genere – spiega l’Avvocato Gianni Baldini Direttore Fondazione PMA Italia partner dell’evento “ dove abbiamo favorito l’incontro tra i pazienti, o coloro che semplicemente cercano maggiori informazioni in tema di fertilità /infertilità , e operatori e medici di strutture di eccellenza sul panorama nazionale. La grande partecipazione dimostra quanto sia necessario continuare su questa strada”.
“La partecipazione delle coppie a Baby Fertilità – ha spiegato la dott.ssa Claudia Livi Specialista in Ostetricia e Ginecologia e Dir. San. Centro Demetra General Life – rappresenta un momento importante che testimonia un piccolo passo verso un cambio culturale dove le coppie riescono a vedere come positiva la possibilità di informarsi direttamente dagli specialisti in un contesto non rigido e informale”.
Stili di vita. Alcol, fumo, abuso di caffè, una vita sedentaria e soprattutto un indice di massa corporea non adeguato, influiscono negativamente sulla qualità della vita riproduttiva e quindi anche sulla qualità sia di ovuli sia di spermatozoi. La donna forte fumatrice, ha incidenza di età alla menopausa più bassa e qualità degli ovuli più bassi, cosଠcome l’uomo forte fumatore, ha qualità del seme generalmente più bassa con frammentazione del Dna degli spermatozoi più alta.
La maternità posticipata. Altro dato su cui riflettere è quello che evidenzia che soprattutto le donne più giovani posticipano la maternità , si diventa genitori sempre più tardi. A livello nazionale, nel periodo gennaio-ottobre 2020 la contrazione dei nati riguarda soprattutto le giovanissime (-5,6% per le donne fino a 24 anni) ed esclude solo le età più avanzate, che presentano invece un aumento (+7,1%) nella classe di età 45 e oltre.
L’infertilità tra i giovani. Quello dell’infertilità è un tema che riguarda oggi circa il 20% di tutti i giovani. Manca ancora un’informazione massiccia e puntuale per una maggiore consapevolezza delle proprie possibilità e limiti biologici, ma anche la conoscenza delle opportunità che la scienza offre per un’eventuale preservazione della propria fertilità nell’età più adeguata. Tanti sono i punti su cui porre attenzione: a partire dalla capacità riproduttiva di una donna che, dopo i 35 anni, diminuisce in maniera esponenziale, diminuendo la sua capacità quasi all’80-90% fino a perderla completamente dopo i 41-42 anni.
Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Anche le tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita hanno subito un rallentamento legato in particolar modo alle conseguenze della pandemia. Dato che non può lasciare indifferenti è la riduzione impressionante delle nascite: nel 2020 sono nati circa 5.000 bambini in meno e nel 2021 circa 4.000 in meno.
AGIPRESS