Oggi è possibile quantificare il grasso epatico con esami non invasivi come la spettrometria in risonanza magnetica
AGIPRESS – AULLA (MS) – Un interessante studio sul fegato grasso è stato illustrato dal prof. Dott. Ferruccio Bonino nei giorni scorsi in occasione dell’incontro nazionale “Il dottore entra in classe” che si è tenuto ad Aulla nell’auditorium del liceo classico statale “Giacomo Leopardi”. L’evento è stato organizzato dal Gruppo di Medici di Medicina Generale “dr. Valerio Lazzerini” d’intesa con la Presidenza del locale Liceo Classico Statale in stretta collaborazione con l’Associazione “Solidarietà è progresso” onlus.
“Il fegato specchio della salute: prospettive per il controllo dell’epidemia silenziosa di fegato grasso con la personalizzazione dell’alimentazione e delle cure”, questo il fulcro dell’intervento. “Sono problemi principali della salute alimentare di oggi “ dice il dott. Bonino – la perdita delle specificità alimentari personali (cibi locali o filiera corta, ricette familiari selezionate e personalizzate nei secoli per modalità di preparazione, cottura e conservazione) con globalizzazione nutrizionale (tutti mangiano un po’ di tutto, preparato e conservato in modo standardizzato). Si assiste ad un aumento dell’incidenza delle allergie alimentari e della steatosi epatica o accumulo di grasso nelle cellule del fegato. Negli ultimi anni, in tutti i paesi del mondo si registra la continua crescita della prevalenza della steatosi epatic, indice di malnutrizione sia nei soggetti con carenza alimentare e che soffrono la fame nei paesi poveri, “sottosviluppati” sia nei soggetti iper-alimentati dei paesi ricchi, “sviluppati”. L’accumulo di grassi nel fegato è perciò l’indice biomedico più attendibile di malnutrizione”.
IL FEGATO GRASSO IN ITALIA “ Si stima – precisa – che circa il 25% di tutta la popolazione abbia il fegato grasso; la prevalenza sale vertiginosamente dopo i 40 anni con valori di oltre il 50% nei soggetti oltre sessant’anni. Il fegato grasso si associa a molteplici condizioni quali: sovrappeso, obesità , eccessiva assunzione di bevande alcoliche o zuccherate, terapie prolungate con farmaci epatotossici e malattie croniche del fegato, sindrome metabolica, diabete, dismetabolismi e malattie cardiovascolari. La steatosi lieve o moderata non è di per sé una malattia, ma lo diventa quando si aggrava o si complica con l’infiammazione: la steato-epatite può evolvere in cirrosi epatica e tumore del fegato. La steatosi costituisce inoltre un indicatore di maggiore severità di malattia nei soggetti con patologie croniche non epatiche come malattie cardiovascolari e metaboliche (es. diabete, ipertensione, obesità ).
DIAGNOSI PRECOCE – “Perciò la scoperta di un fegato grasso all’ecografia addominale (l’esame di screening) in un soggetto asintomatico costituisce la spia d’incipienti patologie epatiche (steato-epatiti) e non epatiche (sindrome metabolica, diabete, dismetabolismi lipidici, malattie cardiovascolari). Oggi è possibile quantificare il grasso epatico con esami non invasivi come la spettrometria in risonanza magnetica. Tale misura è riproducibile e utile per la diagnosi e il controllo della salute alimentare, per la verifica d’efficacia dei farmaci in studi clinici controllati e nei singoli individui in quanto permette pragmaticamente di quantizzare il contenuto in grasso del fegato prima e dopo le cure. Sul piano scientifico tale misura va associata con un approccio multi sistemico allo studio della steatosi che permetta di confrontare i diversi stadi e gradi di alterazione funzionale dei vari sistemi fisiologici (nervoso centrale, epato-digestivo, cardiovascolare, endocrino metabolico,..) e con l’aiuto di modelli bio-informatici di analizzare (in grandi studi di coorte retrospettivi e prospettici) le varie possibili combinazioni patologiche che caratterizzano diversi prototipi di soggetti/malati con steatosi identificando nuove complesse interazioni patologiche multi-sistemiche a fini diagnostici, prognostici e terapeutici. Lo scopo è la personalizzazione dell’alimentazione e della cura che l’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (AISF) ha affrontato e promosso in una riunione di esperti nella Monotematica di Pisa sulla “Personalizzazione della Cura in Epatologia” del 17-19 Ottobre 2013″. “La Fondazione Italiana per la Ricerca in Epatologia (FIRE) – chiude Bonino – ha avviato per EXPO-2015 una campagna promozionale su “Fegato specchio della salute alimentare” che sarà condotta con il supporto della competenza degli esperti epatologi di AISF sull’intero territorio nazionale.
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