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24 Aprile 2023

Einstein Telescope, imperdibile opportunità


AGIPRESS – La Sardegna con l’Einstein Telescope può diventare la carta vincente per la Sardegna e per l’Italia. L’isola può ospitare il telescopio di onde gravitazionali più grande al mondo, più sensibile oltre 100 volte rispetto ai suoi predecessori. “La Sardegna- dichiara Marco Pallavicini, vice Presidente dell’Istituto di Fisica nucleare- è fra le 300 zone meno sensibili al mondo: una caratteristica fondamentale perché la ricerca sulle onde gravitazionali prevede strumenti che non possono essere disturbati nemmeno da vibrazioni delle dimensioni di un nucleo atomico”. La Barbagia della Sardegna è luogo perfetto, anzi ideale, in quanto il sito di Sos Enattos (una ex miniera) in territorio di Lula (provincia di Nuoro) ha tutte le caratteristiche morfologiche e strutturali per ospitare il telescopio di onde gravitazionali. Questo straordinario progetto scientifico è pienamente inserito nel programma di infrastrutture europee ESFRI, formato da un consorzio al quale hanno aderito una decina di Stati. Il Comitato scientifico del progetto Einstein è presieduto dal Premio Nobel Giorgio Parisi. I costi stimati si aggirano intorno ai 2 miliardi di euro, di cui 900 milioni a carico del Paese ospitante e (il resto per le apparecchiature scientifiche) diviso tra i Paesi aderenti al Consorzio. Il progetto prevede 9 anni per la realizzazione del Telescopio. Inoltre, il progetto è supportato da un finanziamento con 300 milioni dall’Ente Regione Sardegna proveniente dai Fondi Europei FESR e FSE plus. Secondo il Ministro dell’Università e la Ricerca scientifica Anna Maria Bernini “Il progetto ha un potenziale straordinario per i settori della meccanica di precisione, metallurgia, sensoristica sismica e dell’intelligenza artificiale”.

Naturalmente è necessaria una sorta di mobilitazione nazionale a favore della candidatura italiana, attraverso una efficace e moderna campagna di comunicazione mirata. Infatti, esiste un terribile concorrente rappresentato nel triangolo Olanda, Belgio e Germania (esattamente le regioni di confine tra Limburgo, Renania Settentrionale-Vestfalia, Fiandre e Vallonia) desiderosi di porre la loro candidatura per il “PROGETTO EINSTEIN TELESCOPE”. Ma che cosa sono le onde gravitazionali? Esse sono dei particolari fenomeni celesti che per poterli individuare e catturare occorrono particolari apparecchiature situate in zone non sismiche, nelle quali non deve sussistere nessun movimento tellurico e l’aria non deve essere disturbata da eventuali pale eoliche. SOS ENATTOS è il luogo ideale per questo tipo di installazione. L’Einstein Telescope è un impianto di terza generazione assai evoluto ed ambizioso rilevatore di onde gravitazionali al mondo. L’opera dovrebbe entrare in funzione nel 2031, mentre il cantiere per le infrastrutture potrebbe prendere l’avvio entro 2 anni. Il Telescope avrebbe una ricaduta occupazionale enorme. Si stima l’impiego di 36 mila persone nelle filiere di studi tecnici geologici, trasporti, ristorazione e ospitalità . Come rappresentante per la Sardegna nel Comitato scientifico per il Progetto Einstein l’Ambasciatore Ettore Sequi (originario di Oristano) che afferma “Ho fiducia nei punti di forza del territorio sardo cosଠcome nella capacità italiana di fare sistema a sostegno del progetto di ricerca ambizioso come l’Einstein Telescope. Per questo, voglio essere ottimista”. Se tutte le strategie politiche, economiche e infrastrutturali troveranno una giusta positività , la Sardegna potrà fregiarsi di una splendida occasione di rilancio straordinario, che il popolo sardo attende da sempre. AGIPRESS

di Maurizio Orrù

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