Uno studio di Legambiente sulle rotte illegali verso la “Terra dei fuochi”. Le ipotesi del processo vanno dal disastro ambientale all’avvelenamento della falda
AGIPRESS “ FIRENZE – Le rotte illegali dei rifiuti pericolosi diretti in Campania, tra la fine degli anni Ottanta e gli inizi dei Novanta, partivano anche dai grandi comprensori industriali della Toscana. Centinaia di tir carichi di rifiuti di ogni genere provenienti da aziende toscane: da Viareggio, Pistoia, Lucca, Pisa, Arezzo, hanno percorso l’autostrada del Sole per concludere il loro viaggio nella Terra dei Fuochi, nelle martoriate province di Napoli e Caserta. Dal 2002 ad oggi, le indagini per traffico organizzato di rifiuti che hanno coinvolto aziende toscane sono 45, il 20,5% sul totale delle inchieste concluse per lo stesso delitto su tutto il territorio nazionale. 45 indagini che hanno portato a 92 ordinanze di custodia cautelare e alla denuncia di 388 persone, con il coinvolgimento di ben 40 aziende e società toscane; 7 le procure che hanno indagato: Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Siena, Pisa. Solo negli ultimi due anni, nel ciclo dei rifiuti in Toscana sono stati accertati ben 582 reati, con 778 persone denunciate, 8 persone arrestate e 218 sequestri effettuati. Firenze è la provincia con il maggior numero di infrazioni accertate (163) seguita da Livorno (97) e Siena (84). Numeri, nomi e storie della Rifiuti Spa in Toscana sono stati presentati oggi, martedଠ3 dicembre, nel corso di una conferenza stampa organizzata da Legambiente che ha presentato il dossier “Le rotte toscane verso la terra dei fuochi”, che ha visto la partecipazione di Rossella Muroni, Direttrice generale di Legambiente, di Don Andrea Bigalli, Coordinatore regionale di Libera, di Fausto Ferruzza, Presidente di Legambiente Toscana e di Claudia Ferri, della Fiom Cgil Toscana, con la partecipazione straordinaria di Piero Pelù.
Le ipotesi del processo vanno dal disastro ambientale all’avvelenamento della falda. Accuse gravissime, per le quali (ed è la prima volta che accade in Italia) un processo per reati ambientali viene giudicato in Assise, con tanto di giuria popolare. Nel rapporto sono elencate le ditte colpevoli di aver sversato i loro rifiuti nella Terra dei Fuochi. Rotte illegali della monnezza, che univano gli stabilimenti della Provincia di Massa-Carrara, del Comprensorio del Cuoio, del pistoiese fino alla lontana Terra dei Fuochi. I viaggi delle sostanze inquinanti con destinazione finale in Campania avevano quindi origine anche a Pisa, Prato e Arezzo. Dalla fine degli anni 80 un sistema imprenditoriale mafioso che ha visto coinvolte molte aziende provenienti da ogni parte della Toscana come emergeva già dal dossier di Legambiente del 1995, dal titolo “Rifiuti Spa”, Complessivamente, secondo la Magistratura, si tratta di circa 140mila tonnellate di rifiuti urbani ed industriali.
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