DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

30 Gennaio 2023

DON GNOCCHI: RIABILITAZIONE PEDIATRICA, ECCELLENZA ITALIANA

Gioco interattivo e una stanza multisensoriale per i piccoli pazienti.

AGIPRESS – A Firenze una catena umana e professionale formata da medici, terapisti, psicologi, logopedisti, infermieri e sanitari specializzati tende la mano ai piccoli pazienti che necessitano di cure mirate e specifiche. Riabilitazione, terapia e servizi mirati e dedicati a bambini affetti da patologie cerebrali congenite o acquisite che comportano disabilità di vario genere: l’Unità di riabilitazione pediatrica del Centro IRCCS “Don Gnocchi” di Firenze, inaugurata nel 2017 e dotata di 15 posti letto, è un vero e proprio fiore all’occhiello nazionale e accoglie pazienti in età evolutiva con gravi disabilità . Frutto di una proficua collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze e con la Fondazione Tommasino Bacciotti, il reparto offre un percorso di cura e riabilitazione di alta valenza professionale e multidisciplinare, tenendo conto altresଠdelle esigenze delle famiglie, con spazi a loro dedicati, percorsi di accompagnamento, momenti formativi e supporto psicologico. In particolare, nella struttura del capoluogo fiorentino, vengono erogati servizi riabilitativi ad alta specialità destinati a problematiche neurologiche, congenite o acquisite, di tipo neuromotorio e neurocognitivo, nonché a disabilità legata a deficit della comunicazione, a disfagia e/o a problematiche respiratorie.

“Con l’apertura nel 2017 del settore di riabilitazione pediatrica, la Fondazione Don Gnocchi a Firenze ha ripreso ad occuparsi di bambini, tornando un po’ alle origini dell’opera di don Carlo Gnocchi, che in Toscana iniziò nel 1951, presso la storica struttura di Pozzolatico, sulle colline intorno al capoluogo. L’attivazione della Riabilitazione pediatrica ha coinciso con il completamento della piena operatività della struttura di Firenze. Assolutamente non marginale per il raggiungimento di questo importante obiettivo di salute è stato il contributo prezioso e generoso di Paolo e Barbara Bacciotti che con la loro instancabile energia hanno fornito un supporto fondamentale per il successo del progetto, tutt’ora in pieno sviluppo, che a tutt’oggi ne fa uno dei pochi reparti di riabilitazione pediatrica ad alta intensità presenti in Italia, testimoniato dall’alto indice di attrazione di casistica extraregionale che il reparto registra in costante crescita dalla data di sua attivazione” interviene il dottor Roberto Pupillo, Direttore Sanitario Centro IRCCS “Don Carlo Gnocchi” Firenze

Il centro, per andare ancora di più nello specifico, cura principalmente bambini con paralisi cerebrale infantile, malattie neuromuscolari, cerebrolesioni acquisite (da tumore cerebrale, trauma cranico, ictus, ecc.), patologie sindromiche complesse, disturbi di coscienza, lesioni midollari, insufficienza respiratoria, grave disfagia e insufficienza respiratoria e gravi disabilità da altre cause. Del resto, occorre sottolinearlo, i bambini non sono “adulti in miniatura” e va da sé, facile intuirlo, che le cure e i trattamenti devono essere mirati e adeguati in base all’età e alla fase di sviluppo del paziente che può essere neonato, bambino o adolescente. Ed ecco che nelle corsie dell’unità di riabilitazione pediatrica si svolgono attività specifiche di osservazione, valutazione e trattamento riabilitativo, condotte dall’équipe riabilitativa composta da personale medico specialista in riabilitazione dell’età evolutiva, fisioterapisti con specializzazione in ambito pediatrico, terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva, logopedisti per disturbi del linguaggio e disfagia, neuropsicologo per inquadramento diagnostico e trattamento dei deficit neuropsicologici, psicologo clinico e infermieri con specializzazione in ambito pediatrico.

“Punto di forza del progetto della Riabilitazione pediatrica è la prossimità con l’Azienda Meyer “ argomenta il direttore sanitario Pupillo – ma anche il poter contare sulla professionalità e sulle competenze tecnico-professionali e umane che Fondazione e Meyer hanno consolidato in tanti anni di attività : questa professionalità e questa prossimità rappresentano a mio avviso un importantissimo valore aggiunto per la qualità e la sicurezza delle cure in quanto hanno permesso e permettono all’équipe medica che ha seguito il piccolo paziente nella fase acuta della patologia, di dialogare costantemente con la nostra équipe riabilitativa, migliorando e ottimizzando le performance di recupero riabilitativo, senza considerare gli effetti benefici sul confort psicologico che questa prossimità comporta per le famiglie dei piccoli pazienti drammaticamente e direttamente coinvolte nel percorso di cura. A integrazione dell’offerta dei servizi riabilitativi del reparto, lo scorso 9 giugno 2022 è stata inaugurata la nuova stanza multisensoriale, realizzata dalla Fondazione Tommasino Bacciotti con il contributo di Fondazione CR Firenze. L’ambiente è dedicato a pazienti in età evolutiva con disturbi di coscienza e disordini della relazione e del comportamento.

“I pazienti con grave cerebrolesione mostrano ridotte capacità di far fronte a stimoli stressanti e spesso non risultano in grado di beneficiare di un trattamento somministrato in uno spazio aperto e condiviso dove vengono esposti a un sovraccarico sensoriale “spiega la dottoressa Giovanna Cristella, fisiatra dell’età evolutiva del reparto-. Da qui è nata l’esigenza della realizzazione della stanza multisensoriale, che, inserendosi in un percorso riabilitativo personalizzato, si propone di offrire ai pazienti più piccoli gli ultimi ritrovati della ricerca e dell’innovazione tecnologica”. Ma di cosa si tratta? La stanza è uno spazio di circa 10 metri quadrati, dove il terapeuta riceve i piccoli pazienti dai 3 mesi in su in uno spazio raccolto e accogliente, per sedute riabilitative individuali. Si tratta di un ambiente concepito per far rilassare il più possibile il bambino e stimolarne i sensi con soluzioni multimodali, controllate e personalizzate tramite l’utilizzo di oggetti sensorizzati, sistemi di proiezione, fasci di luci e amplificatori. L’ambiente creato da questa stanza è uno spazio immersivo, insonorizzato, dotato di strumenti tecnologici capaci di riprodurre stimoli connessi ai sensi quali, tanto per fare un esempio, stimoli visivi tramite schermi luminosi, colonne di bolle luminose e fasci di fibre ottiche ma anche stimoli uditivi attraverso un sistema audio diffuso, casse subwoofer nascoste sotto superfici di appoggio per favorire l’orientamento allo stimolo sonoro e stimoli tattili e propriocettivi per stimolare la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio.

Sulla base del profilo del paziente il terapeuta attiva, tramite il suo tablet connesso ai dispositivi presenti nella stanza (nascosti e integrati il più possibile nell’ambiente interno), gli stimoli che ritiene più adeguati al percorso di riabilitazione definito. “L’utilizzo della stanza multisensoriale, nel contesto di tale percorso riabilitativo, è pensato prevalentemente per i bambini con grave disabilità fisica e psichica, come ad esempio disturbi della coscienza in fase post-coma, disturbi sensoriali gravi, paralisi cerebrali infantili con disturbi percettivi associati, disturbi del comportamento “ aggiunge Cristella -. In questo modo il Centro mira, attraverso l’utilizzo della stanza, a promuovere un arricchimento sensoriale nel piccolo paziente con grave disabilità della relazione con il mondo esterno”. A concludere il dottor Pupillo: “La realizzazione della Unità di Gravi Disabilità dell’Età Evolutiva, può considerarsi, a ragione, l’ultima e delicatissima tessera di quel progetto e di quel sogno di prossimità e di carità che stava tanto a cuore al nostro caro fondatore e che viene mantenuto vivo, presente e operante grazie all’impegno generoso e qualificato di tutti i professionisti che vi operano quotidianamente”. AGIPRESS

di Francesca Franceschi

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