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24 Gennaio 2025

Diva Futura, il film che racconta la rivoluzione del porno in Italia

AGIPRESS – Diva Futura è un film drammatico del 2024 diretto da Giulia Steigerwalt, con un cast d’eccezione che include Denise Capezza, Lidija Kordic, Barbara Ronchi e Pietro Castellitto. La pellicola, della durata di 120 minuti, uscirà nelle sale italiane il 6 febbraio 2025 ed è distribuita da PiperFilm. La storia è ambientata nel 1983 e segue le vicende di Debora Attanasio (interpretata da Barbara Ronchi), una giovane studentessa alla ricerca di un lavoro per mantenersi. La sua vita prende una svolta inaspettata quando accetta un impiego come segretaria presso l’agenzia Diva Futura, fondata da Riccardo Schicchi (Pietro Castellitto) e Ilona Staller, meglio conosciuta come Cicciolina (Lidija Kordic). Senza rendersene conto, Debora si trova al centro della rivoluzione del porno in Italia, assistendo alla nascita e all’affermazione delle più celebri pornostar, tra cui Moana Pozzi (Denise Capezza), Eva Henger (Tesa Litvan) e Milly D’Abbraccio.
Con l’avvento dei programmi televisivi e delle videocassette, il mondo del porno diventa sempre più accessibile, trasformandosi rapidamente in un fenomeno culturale di massa. Quello che inizialmente era confinato alla sfera privata entra prepotentemente nella vita quotidiana degli italiani, fino a raggiungere persino le istituzioni, con il Partito dell’Amore di Cicciolina che porta il dibattito sul sesso e la libertà di espressione in Parlamento. La regista Giulia Steigerwalt, che ha curato anche la sceneggiatura, offre uno sguardo intimo e dettagliato su un’epoca che ha cambiato il costume italiano tra gli anni Ottanta e Novanta. La fotografia di Vladan Radovic e il montaggio di Gianni Vezzosi accompagnano la narrazione con uno stile visivo accattivante, mentre le musiche di Michele Braga completano l’atmosfera del film. Prodotto da Groenlandia e PiperFilm con la collaborazione di Rai Cinema, Diva Futura si prospetta come un racconto coinvolgente e autentico di un periodo storico che ha lasciato il segno nella società italiana.

Elena Sofia Vitali

AGIPRESS

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