Il Ministro dell’Interno critica la decisione del Governatore della Toscana.
AGIPRESS – FIRENZE – “Sia io che lei dovremmo certamente fare di più per le famiglie in condizioni di povertà assoluta e per il servizio sanitario. Ma vediamo se ha il coraggio di confrontarsi in pubblico, dove vuole e quando vuole, per dimostrare ai toscani e agli italiani cosa lei e cosa io abbiamo fatto fino ad ora per sostenere le persone in difficoltà e per la sanità pubblica”. Cosଠil presidente della Regione Enrico Rossi dopo le critiche del Ministro dell’Interno Salvini per il ricorso della Toscana alla Consulta sul decreto sicurezza. Ricorso annunciato dallo stesso Rossi e che la Regione Toscana farà alla Corte Costituzionale con una delibera che sarà approvata nella seduta di Giuntai lunedଠ7 gennaio. Rossi conferma il pieno sostegno alla protesta dei sindaci, che – dice – “fanno bene a ribellarsi ad una legge disumana che mette sulla strada, allo sbando, decine di migliaia di persone che cosଠdiventano facile preda dello sfruttamento brutale e della criminalità organizzata, aumentando l’insicurezza”.
“La materia sanitaria, assistenziale e l’istruzione “ ha spiegato Rossi – sono materie concorrenti su cui le Regioni, per il titolo V della Costituzione, hanno potere di legiferare. Già nel 2010 la Corte Costituzione si era pronunciata contro il governo Berlusconi e aveva dato ragione alla Toscana su una legge analoga che riconosceva il diritto di ogni persona alla cura. Forte di quella sentenza la Giunta propone ora al Consiglio regionale una legge più estesa e precisa, l’esatto contrario di quella del Governo, che invece viola i diritti fondamentali della persona umana. Confidiamo che possa essere approvata in via definitiva per la metà di gennaio”. Rossi ha infine ricordato che già prima della conversione del decreto la Regione aveva denunciato insieme ad Anci gli effetti che questo può produrre sul territorio con 5000 persone che solo in Toscana sarebbero costrette all’irregolarità , creando problemi ai sindaci e producendo insicurezza e criticità di gestione sociale.
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