Un vino dalle straordinarie qualità , un piacere riservato a pochi fortunati, solo ottomila le bottiglie prodotte.
(AGIPRESS) – Una tradizione che ha origini molto lontane, nel Podere Pietrafocaia situato nel versante sud occidentale della collina di Montalcino a 460 metri di altitudine. Un terreno di prima classe, tra i più vocati alla coltivazione della vite nel mondo, calcareo, vecchio 50 milioni di anni come solo una piccola percentuale dei vigneti toscani. Davanti a sé, a soli 50 km di distanza in linea d’aria, il mare, che nelle limpide giornate di tramontana si lascia intravedere all’orizzonte tra le colline, come uno specchio di acqua grandissimo. E dalla bellezza di questo contesto nasce un vino straordinario. Pietra! È questo il nome del vino scelto dalla storica azienda montalcinese per raffigurare quella forte vocazione per il territorio che da sempre porta con sé. Storica per i 130 anni di duro lavoro, cura e passione, ma anche nuova perché rigenerata in una veste fatta di entusiasmo e voglia di mettersi in gioco per far conoscere al mondo il frutto di quel grande impegno portato avanti da 6 generazioni.
Oggi Roberto Ferretti, con l’aiuto della sorella Antonella, gestisce la tenuta di Brunello di Montalcino Pietra, con circa sette ettari di superficie vitata, che i loro genitori, nonni e bisnonni hanno creato e sviluppato nel secolo scorso. E poi c’è Matteo, figlio di Antonella, entrato di recente a far parte della squadra, da subito protagonista della crescita dell’azienda con le sue capacità e la straordinaria passione soprattutto in cantina.
L’amore dell’intera famiglia Ferretti per questa pregiata terra e i suoi frutti, si traduce in vini che esprimono le argille calcaree tipiche del versante sud occidentale di Montalcino generando la massima e pura espressione di Sangiovese: il Brunello di Montalcino DOCG PIETRA, setoso e succulento al palato, con corredi aromatici in grado di regalare esperienze uniche. Poi c’è il Rosso di Montalcino DOC PIETRA, un prodotto frutto di questi stessi antichi sottosuoli, che conferiscono equilibrio e vivacità al sapore di ciliegia matura caratteristico del Sangiovese, rendendolo irresistibile. Un piacere riservato a pochi fortunati, perchè sono solo ottomila le bottiglie tra Brunello e Rosso di Montalcino in commercio, prodotte rispettivamente dalle vendemmie del 2016 e 2019. Da qui parte il nuovo corso dell’azienda che mette insieme passione, storia, eccellenza e capacità innovativa. AGIPRESS