AGIPRESS – ROMA – «La cerimonia di oggi è una cerimonia a cui tengo in modo particolare, perché Dacia Maraini, per me, per noi, per la Giunta che ha approvato l’atto formale oggi trasmesso con la consegna del Pegaso, rappresenta un vero orgoglio per la nostra Toscana». Con queste parole, il presidente Eugenio Giani ha reso omaggio a Dacia Maraini, scrittrice, poetessa e saggista italiana, conferendole il più alto riconoscimento della Regione Toscana. La cerimonia si è tenuta oggi 15 ottobre, nella sede della Regione Toscana a Roma, in via Parigi 11. Giani ha accolto Maraini con parole cariche di stima, rendendo omaggio anche a suo padre, Fosco Maraini, «straordinario orientalista, scrittore, ma soprattutto uomo che oggi più che mai rappresenterebbe un esempio di pace universale su questo pianeta».
«È straordinario questo incrocio tra la Dacia Maraini scrittrice e la Dacia Maraini autrice di testi per rappresentazioni teatrali estremamente impegnate. Tratta i temi più delicati e difficili, ma in ogni sua opera si percepisce una rivoluzione, una rivendicazione dei più fragili e del ruolo della donna nella società. E quando Dacia Maraini testimonia questa battaglia costante per l’affermazione del ruolo della donna in una società dove la parità deve diventare effettiva, ci rendiamo conto che tutto parte sempre dai più deboli». Così in un altro passaggio del suo discorso, il Presidente Giani, che ha anche evidenziato come “nella Toscana dei diritti, nella Toscana del ruolo della donna siamo fieri, come toscani, di avere in lei una figura che, attraverso i suoi libri, i suoi testi e il suo esempio, incarna e amplifica il valore della cultura toscana”.
Tra le autorità presenti in platea, l’onorevole Emiliano Fossi, l’onorevole Dario Parrini e l’onorevole Marco Simiani. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, impossibilitato a partecipare per impegni istituzionali, ha inviato un saluto letto dal Presidente Giani.
Nel ricevere il riconoscimento, Dacia Maraini – vincitrice del Premio Strega nel 1999 per la raccolta di racconti Buio e del Premio Campiello nel 1990 per La lunga vita di Marianna Ucrìa – ha espresso profonda gratitudine per il riconoscimento e ha ringraziato il Presidente Eugenio Giani per le parole spese su suo padre, Fosco Maraini. La scrittrice ha raccontato aneddoti personali, sottolineando l’importanza dello “spirito toscano” ereditato dal padre, famoso antropologo, e l’esperienza drammatica vissuta dalla sua famiglia durante la detenzione in un campo di concentramento in Giappone. Con commozione, Maraini ha riflettuto sull’importanza della stima verso le donne, un valore più profondo dell’ammirazione, spesso legata a bellezza e virtù.
«Il premio è una stima, un atto di stima. E credo che le donne abbiano un profondo bisogno di stima, non di ammirazione. L’ammirazione l’hanno sempre ricevuta, ma è spesso legata alla bellezza, all’intelligenza, alla bontà o alla generosità. La stima, invece, è qualcosa di più profondo, di più importante, e nel corso della storia è mancata alle donne. Per questo considero questo premio un atto di stima verso di me e ne sono profondamente grata. Oggi abbiamo bisogno che il mondo patriarcale riconosca il valore delle donne, non solo come custodi della bellezza, della sensibilità o della cura, ma come individui capaci di creare, costruire e fare politica – ambiti che per secoli sono stati loro preclusi». Ha inoltre affrontato temi globali, come l’immigrazione e la paura di perdere la propria identità, indicando come l’accoglienza, se regolata, sia fondamentale per una società inclusiva. Cristina Manetti, Capo di Gabinetto della Regione Toscana e ideatrice della manifestazione Toscana delle donne, ha reso omaggio all’autrice leggendo la motivazione del Premio Pegaso alla scrittrice: “Dacia Maraini è una scrittrice di talento e voce delle battaglie del nostro tempo. Il suo impegno per i diritti delle donne, la giustizia sociale e l’ambiente l’ha resa una figura di riferimento per chiunque cerchi di portare cambiamenti positivi nel mondo. Maraini è un faro di ispirazione per scrittori, artisti e attivisti in Italia e nel mondo. La sua capacità di unire la bellezza della lingua alla forza dell’impegno sociale dimostra come la letteratura possa essere uno strumento potente per il cambiamento. La sua voce sarà una guida per le generazioni future, indicando loro il cammino verso una società più giusta e inclusiva”.
In conclusione, il Presidente ha annunciato che dal 15 al 20 ottobre al Teatro della Pergola di Firenze sarà in scena Amori Rubati, una raccolta di testi di Dacia Maraini, mentre per il festival Toscana delle donne: lunedì 18 alle 19, sempre al Teatro della Pergola, sarà la volta dello spettacolo “Dialogo di una prostituta con il suo cliente” della Maraini, con Simona Cavallari e Federico Benvenuto. AGIPRESS
Elena Sofia Vitali