DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

10 Febbraio 2023

Cure veterinarie, bandite 18 classi di antibiotici

L’elenco dei farmaci non più autorizzabili all’uso veterinario.

AGIPRESS – Entrato in vigore in Italia e in tutta la UE il regolamento 2022/1255 della Commissione Europea che riserva alle sole cure umane 18 classi di antibiotici. Sono gli antibiotici “critici” dei quali va preservata l’efficacia in campo umano e che, con questo fine, vengono banditi dall’uso veterinario. In sostanza, nessun medicinale potrà più essere autorizzato all’uso veterinario se conterrà uno di questi antibiotici. Il bando vale tanto per le cure negli animali da compagnia quanto negli animali produttori di alimenti. La riserva all’esclusivo uso umano di questi antibiotici è un segnale radicale nella lotta all’antibiotico-resistenza (ABR), il più significativo impegno “one health” assunto dai Medici Veterinari di tutta l’Unione Europea per contrastare l’antibiotico-resistenza nell’uomo. A questo si aggiunge la riduzione nell’impiego di antibiotici in campo veterinario, con risultati che collocano l’Italia tra i Paesi UE con i target di riduzione più ambiziosi. Una doppia azione che fa ritenere che la Medicina Veterinaria stia dando un contributo enorme alla lotta contro le resistenze antimicrobiche.

Gli antibiotici non più autorizzabili all’uso veterinario: Carbossipenicilline; Ureidopenicilline; Ceftobiprolo; Ceftarolina; Combinazione di cefalosporine e inibitori di beta-lattamasi; Cefalosporine siderofore; Carbapenemi; Penemi; Monobattami; Derivati dell’acido fosfonico; Glicopeptidi; Lipopeptidi; Ossazolidinoni; Fidaxomicina; Plazomicin; Glicilcicline; Eravaciclina; Omadaciclina;

L’elenco è stato stilato sulla base di criteri scientifici, dopo una lunga e attenta valutazione scientifica da parte di Ema e dopo una complessa gestazione politica durante la quale la Veterinaria europea ha sfiorato il rischio che questo elenco fosse molto più lungo, fino a diventare un bando totale. Questo elenco è “il male minore” secondo l’ANMVI che si era battuta contro il bando totale con una raccolta di firme nazionale, insieme alle rappresentanze europee del settore (EPRUMA). L’approccio della medicina veterinaria alle infezioni batteriche sarà sempre più basato sulla prevenzione e sulla ricerca di alternative all’uso di antibiotici. Ma non ci sarà mai una Veterinaria “zero-antibiotici”. Gli animali continueranno a necessitare di antibiotici e la medicina veterinaria continuerà a produrre evidenze scientifiche per migliorare la disponibilità di terapie veterinarie antibiotiche su base diagnostica, test di laboratorio, ricerca e letteratura scientifica. L’elenco che entra in vigore in tutta la UE è dinamico e passibile di modifica. Molto dipenderà dal miglioramento nella lotta contro l’ABR, soprattutto in medicina umana. AGIPRESS

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