DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

29 Marzo 2013

CRISI “ Confartigianato Firenze: consumi in calo, crollano anche le vendite di colombe e uova di Pasqua.

Uova di cioccolato

Un crollo del 16% delle vendite rispetto al 2012, nonostante la stabilità dei prezzi. A tinte fosche anche il quadro regionale: la diminuzione in questo caso è del 10% rispetto al 2012. Le spese per i dolci (colombe, uova e similari) si contrarranno invece del 14%.

AGIPRESS “ FIRENZE “ La crisi colpisce anche i consumi “sacri”. La vendita di colombe pasquali ed uova di cioccolato artigianale nelle 549 pasticcerie, panetterie e cioccolaterie artigianali di Firenze e provincia sono precipitati rispetto allo scorso anno. Un crollo del 16% delle vendite rispetto al 2012, nonostante la stabilità dei prezzi (tra i 24 e i 30 euro/kg per le colombe e tra i 42 e i 77 per le uova di cioccolato) fortemente voluta dal comparto artigiano a fronte dell’aumento dei costi di produzione (+1,3% del costo dei trasporti e +4,2% di quello dell’energia).
La situazione, stando ai dati forniti da Confartigianato Firenze, si conferma a tinte fosche per l’intero comparto (produzione enogastronomica artigianale e industriale) anche a livello regionale. I toscani spenderanno per l’intera ˜tavola pasquale’ (dall’antipasto al digestivo) 211 milioni di euro (163 euro/famiglia) con una diminuzione del 10% rispetto al 2012. Le spese per i dolci (colombe, uova e similari) si contrarranno invece del 14% attestandosi sui 67 milioni di euro (52 euro/famiglia).

Confartigianato ritiene che, in questo momento di crisi, sia importante sostenere ed incentivare la piccola e media imprenditoria: aziende artigianali e commerciali che costituiscono la spina dorsale dell’economia locale. “Una scelta di qualità e un modo per sostenere la piccola imprenditoria locale “ sintetizza Giovanni Guidarelli, responsabile alimentazione per Confartigianato Firenze “ Tanto per il palato, quanto per l’economia locale, meglio comprare un colomba e un uovo pasquali artigianali a famiglia, piuttosto che i prodotti dolciari standardizzati offerti sugli scaffali della grande distribuzione”. Confartigianato ricorda che la tipicità dell’acquisto è garantita dall’etichetta: la vera “colomba” è quella fatta, per legge, con: farina di frumento, uova fresche o tuorlo d’uovo (o entrambi, ma mai con percentuale in tuorlo inferiore al 4%), zucchero, burro (mai inferiore al 16%), scorze di agrumi canditi (minimo 15%), lievito naturale costituito da pasta acida e sale, glassatura composta da granella di zucchero e almeno il 2% di mandorle, fermentazione naturale da pasta acida.

Agipress

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