AGIPRESS – “Crescono gli affitti brevi nei borghi e nelle città d’arte, un dato che non ci sorprende perché nelle zone meno attrezzate suppliscono alla mancanza di alberghi e sono fondamentali per la crescita di un buon turismo. Rispetto all’anno scorso, in Italia, abbiamo registrato una crescita moderata (+13%) ma comunque significativa”. A dirlo è Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia, commentando i dati di AirDna sulla crescita delle prenotazioni per gli affitti brevi. “In Italia il settore degli affitti brevi è strategico per il turismo non solo per le città d’arte, dove la domanda cresce a ritmi molto elevati – dice Fagnoni – ma soprattutto per i piccoli borghi dove spesso le strutture alberghiere non esistono o ci sono ma in numero molto ridotto. Inoltre, questo trend contribuisce alla delocalizzazione dei turisti verso mete diverse e poco conosciute, così facendo possiamo evitare il sovraffollamento delle città d’arte. Gli afftti brevi sono inoltre la scelta più sostenibile a livello ambientale, perché consentono di garantire ospitalità turistica evitando nuove costruzioni ma sfruttando immobili spesso inutilizzati”. “Quando si parla dell’aumento dei prezzi degli affitti brevi, va considerato che crescono soprattutto nei Paesi che hanno voluto limitare in qualche modo il mercato: rimanendo l’offerta bloccata e la richiesta in crescita, gli affitti brevi disponibili salgono di prezzo – conclude Fagnoni – gli affitti brevi sono un’ottima alternativa alla struttura alberghiera, producono posti di lavoro, e se non ci fossero saremmo costretti a indirizzare i turisti verso altre mete”. AGIPRESS