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13 Luglio 2018

Contrabbando sigarette, per la prima volta in Europa un database delle illicit whites presenti nel mercato illecito italiano

Uno studio integrato sulla rotta Italia-Grecia realizzato da Intellegit, con il contributo di British American Tobacco Italia (BAT Italia).

AGIPRESS – ROMA – Il contrabbando di tabacchi continua ad essere un fenomeno criminale molto complesso che genera ingenti danni per l’Erario, la salute dei cittadini, la sicurezza del Paese e dell’Unione Europea. Un argomento di urgente attualità geopolitica ed economica internazionale che, per il nostro Paese, assume un ruolo strategico, dal momento che l’Italia è interessata dal fenomeno sia come mercato di destinazione finale sia come area di transito dei commerci illegali da e verso gli altri Stati dell’Unione Europea. Tra questi la Grecia ricopre un ruolo cruciale quale principale hub di transito verso l’Italia di illicit whites, ovvero marchi prodotti lecitamente in Paesi extra UE e contrabbandati sul mercato illecito dei Paesi dell’Unione Europea.

L’INDAGINE SU ROTTA ITALIA-GRECIA – Nel 2016 sono arrivati in Grecia 4 miliardi di sigarette di contrabbando di cui 1,54 miliardi erano costituiti da illicit whites, vendute nel mercato illecito greco ad un prezzo di circa 1,5 euro. I carichi di sigarette arrivano nel paese sia via mare (principalmente dall’Asia e dal nord Africa via Cipro) che via terra (principalmente dai Paesi della Penisola Balcanica e dalla Turchia). Nelle rotte verso l’Italia, i carichi di grandi dimensioni partono solitamente dai porti di Patrasso e del Pireo per raggiungere quelli dell’Adriatico (con particolare frequenza, i porti di Ancona, Taranto e Bari), mentre i carichi di dimensioni più ridotte sono trasportati su piccole e veloci imbarcazioni verso i porti e le spiagge pugliesi (seguendo, ad esempio, la rotta Corfù-Bari). Nonostante questo “attacco” da più fronti, la Grecia resta uno dei Paesi europei dove le autorità locali stanno svolgendo un efficace lavoro di prevenzione, confermato dal numero dei sequestri che ammontano a 1.532 solo nel 2016, per un totale 541 tonnellate di merce sequestrata. Sono questi alcuni dei dati contenuti nello studio: “Il contrabbando di sigarette come fenomeno transnazionale: flussi e connessioni tra Italia e Grecia”, curato da Andrea Di Nicola (Professore di Criminologia), e Giuseppe Espa (Professore di Statistica Economica), fondatori di “Intellegit”, la start-up sulla sicurezza dell’Università degli Studi di Trento, e realizzato con il contributo di British American Tobacco Italia (BAT Italia). I risultati dell’indagine sono stati presentati oggi a Roma, presso Il Centro Studi Americani. Ad introdurre la giornata il Sottosegretario di Stato agli Interni On. Carlo Sibilia. Presenti all’appuntamento, moderato dal giornalista Marco Ludovico, oltre ai curatori dell’indagine anche Filippo Spiezia (Vice Presidente di Eurojust), Elisabetta Poso (Direttore ufficio analisi e strategie di controllo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), Luigi Vinciguerra (Capo Ufficio Tutela Entrate del III° Reparto Operazioni del Comando Generale della Guardia di Finanza), Eirini Gialouri (Direttore Generale del Dipartimento Dogane e Accise del Ministero dell’Economia della Repubblica Ellenica), Claudio Bergonzi (Segretario Generale di Indicam) e Paolo Messa, Direttore del Centro Studi Americani, che ha aperto i lavori.

Il rapporto cataloga, per la prima volta in assoluto, tutti i marchi di illicit whites rilevati sul mercato italiano riportando informazioni sul pacchetto, il produttore, il proprietario del marchio ed eventuali varianti, nonché le città di vendita, il prezzo e la quota di mercato. Si tratta di una catalogazione innovativa, utile a realizzare la prima (e unica a livello UE) fotografia precisa del fenomeno con l’obiettivo di contribuire a contrastarlo in maniera capillare. “Il fenomeno del contrabbando in Italia mostra un’evoluzione ciclica ma stabile, addirittura in leggero calo rispetto al 2016 (si passa da un’incidenza del 6,4% al 4,3% nel 2017). Un andamento positivo ascrivibile principalmente a due fattori: gli elevati controlli delle forze dell’ordine sul territorio, e delle politiche regolatorie e fiscali equilibrate. Ritengo che questa indagine possa rappresentare un contributo concreto alla lotta al mercato illecito. Sostenendo questo studio vogliamo offrire ad Istituzioni e Forze dell’Ordine il nostro supporto per tracciare le rotte, le modalità e le dimensioni di un fenomeno che assieme possiamo sconfiggere o, quantomeno, tenere costantemente monitorato perché non si riacutizzi”, ha dichiarato Andrea Conzonato, South Europe Area Director di British American Tobacco e AD di BAT Italia.

Se l’Italia si pone al di sotto del consumo illecito della maggior parte degli altri Stati europei, il contrabbando di sigarette resta comunque un fenomeno criminale non privo di conseguenze, sia dal punto di vista fiscale che per la salute dei cittadini. Un fenomeno che, per l’appunto, ogni anno causa mancati introiti erariali per le casse dello Stato di circa 1 miliardo di euro, senza considerare le implicazioni che prodotti non garantiti e controllati possono avere per la salute del consumatore.

“Il fenomeno del contrabbando ha evidentemente una dimensione transnazionale, basti pensare che all’UE il mercato nero del tabacco costa ogni anno 10 miliardi di euro di mancati introiti da imposte e dazi e, di questi, 1 miliardo è il costo dell’evasione imputabile all’Italia. L’aumento dei rischi per la salute dei consumatori è legato soprattutto all’aumento spropositato della presenza di sigarette illicit whites che ad oggi rappresentano oltre il 60% del totale delle sigarette sequestrate in Italia. Questa particolare tipologia sfugge alle procedure ispettive sulla genuinità del prodotto disciplinate dalle normative italiane ed europee. Un ulteriore fattore di complessità sta nella fisionomia del fenomeno del contrabbando” ha scritto nella prefazione allo studio Giovanni Kessler, Direttore dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli (ADM). “Per la Grecia il contrasto al contrabbando è diventato una delle priorità strategiche del Governo, questo alla luce sia degli introiti persi a causa del mancato pagamento di tasse e dazi doganali, sia del proliferare di associazioni criminali che, proprio dal contrabbando, traggono una fonte di sostentamento per i loro traffici illeciti. Il nostro Paese è per la sua stessa conformazione e posizione geografica un hub di arrivo, transito e smistamento dei prodotti di contrabbando, in particolare dal Nord Africa e dall’Asia verso l’Europa o da Paesi dell’Europa dell’Est verso il resto dell’Europa centrale e settentrionale” ha dichiarato Eirini Gialouri, Direttore Generale Dip.to Dogane e Accise del Ministero dell’Economia greco.

Agipress

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