AGIPRESS – FIRENZE – Nella cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, l’opera di san Procolo ed Enrico Palmerini, hanno ricevuto il premio intitolato a Fioretta Mazzei, alla sua prima edizione. L’iniziativa ricorda l’impegno di Fioretta Mazzei verso la comunità fiorentina e soprattutto verso i bambini, ragazzi, giovani e persone in difficoltà. Un impegno che ha lasciato un segno importante e profondo nelle coscienze e nelle azioni di molti fiorentini. Il premio è stato lanciato lo scorso anno in occasione del centenario della nascita di Fioretta Mazzei dalla sindaca Sara Funaro, allora assessora all’Educazione che nella circostanza spiegò “Il nome di Fioretta Mazzei è legato indissolubilmente a Firenze. Nella sua vita ha fatto tanto per la nostra città, anticipando di decenni politiche sociali, culturali ed educative, improntate all’inclusione e al dialogo tra i popoli. Perché la sua figura e la sua attività sia sempre ricordata abbiamo voluto istituire un premio a lei dedicato e che sarà assegnato ogni anno per il suo compleanno”. Il premio è realizzato dal maestro orafo Paolo Penko. Dopo i saluti istituzionali della sindaca di Firenze Sara Funaro, sono intervenuti la presidente dell’associazione Fioretta Mazzei, Giovanna Carocci e don Ernesto Lettieri.
Il Premio Fioretta Mazzei, alla sua prima edizione, è assegnato: all’Opera di San Procolo fondata da Giorgio La Pira nel 1934 per avvicinare i più poveri e dimenticati, quelli che più difficilmente erano raggiunti dalle attività di assistenza. La Pira pensò ad una Messa che li rendesse protagonisti, li facesse sentire a proprio agio e desse l’opportunità di avvicinarli nella preghiera e nell’amicizia, nell’ascolto delle loro situazioni e necessità, nei loro dolori e nelle loro speranze, aiutandoli concretamente. Da allora fino ad oggi, per 90 anni consecutivi, l’Opera di San Procolo ha proseguito la sua attività, guidata, dopo la morte di La Pira, da Fioretta Mazzei, con un oggettivo contributo al bene comune della nostra Firenze, perché ascoltare le persone e soccorrerle concretamente significa anche riconoscerne la loro inalienabile dignità, primo passo verso la riconquista di quella autonomia personale che consente anche, in maggiore o minor misura, un pieno reinserimento nella società civile e nelle sue molteplici dinamiche, in collaborazione con altre meritevoli realtà fiorentine. Ritirerà il premio Gioia Del Perugia presidente dell’opera di San Procolo.
A Enrico Palmerini, si definisce un volontario e da oltre 60 anni si batte per il riconoscimento dei diritti e della dignità delle persone più fragili ed emarginate presenti sul nostro territorio. Insieme a Fioretta Mazzei, lui che ha lungamente frequentato Padre Balducci, si è dedicato quotidianamente ad accompagnare queste persone verso la propria crescita e la propria autonomia con una passione che lo ha portato ad essere presente con moltissimi ruoli di rilievo in associazioni e realtà che hanno gestito e innovato il concetto stesso di “sociale”. Perché secondo Enrico le realtà che operano in questo settore devono lavorare in rete, devono essere capaci di affrontare le varie sfaccettature dei problemi ognuno con le sue competenze e risorse. Preziosi i suoi contributi: la rete offerta dalle 21 organizzazioni di accoglienza che operano nel Coordinamento Toscano Marginalità, il lavoro educativo e non solo svolto con l’Associazione progetto Arcobaleno; fondamentale la sua continua presenza nella nostra storia fiorentina.
D.L.
AGIPRESS