Vanni (Piccoli Comuni Anci Toscana) lancia l’allarme: nessuna certezza per i Comuni, neanche i criteri applicativi della spending review sono noti
AGIPRESS – FIRENZE – “Le nuove amministrazioni comunali, elette il 25 maggio, si trovano subito a fare i conti con situazioni fortemente penalizzanti. Ad oggi, molte di queste amministrazioni, ma anche diverse di quelle non interessate all’ultimo turno elettorale, non dispongono di un quadro certo per predisporre i bilanci di previsione per il 2014 che dovrebbero essere approvati entro il 31 luglio. Infatti non sono ancora noti i criteri applicativi della spending review che farà sentire anche quest’anno un pesante effetto (376 milioni di euro di taglio a livello nazionale) e non ci sono ancora certezze sulla ripartizione del fondo nazionale di solidarietà . Per non parlare delle rettifiche Imu 2013 che stanno arrivando ai Comuni solo in questi giorni”. Ad affermarlo è Pierandrea Vanni, vicesindaco di Sorano e responsabile Piccoli comuni di Anci Toscana. Si tratta di “motivi più che fondati per essere costretti a chiedere un rinvio, come ha fatto ANCI nazionale, al 15 settembre dell’approvazione dei bilanci, del quale ANCI avrebbe fatto volentieri a meno per le non poche difficoltà che comunque provoca. Sulla richiesta di proroga si deciderà domani giovedଠ10 in Conferenza Stato-città “.
Per quanto riguarda invece le nuove norme per la committenza, non meno preoccupante, a giudizio di Vanni, è “il caos applicativo della legge che prevede il divieto per tutti i comuni, ad eccezione dei capoluoghi, di acquisire direttamente non solo lavori ma anche beni e servizi. Dovranno obbligatoriamente o ricorrere ad una centrale unica di committenza a livello consortile o provinciale, che non si mette su in quattro e quattr’otto, oppure alla piattaforma Meta o alla Consip. Le norme sono, come purtroppo accade spesso, non chiare e incongruenti e la mancanza di una clausola di salvaguardia almeno per acquisizioni di piccola entità rischia di paralizzare anche le attività minimali. Davvero una non bella partenza per le 204 nuove amministrazioni comunali toscane. E un segnale che ancora non si riesce ad invertire una tendenza confusa e contraddittoria per i Comuni”.
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