DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

11 Marzo 2014

COMMERCIO E TURISMO “ In Toscana chiudono 15 aziende al giorno

Dati allarmanti di Confesercenti: nei primi due mesi del 2014 hanno cessato l’attività in 986, in tutta Italia 29.000. In rosso anche il settore degli ambulanti e l’e-commerce

AGIPRESS “ FIRENZE – Secondo le rilevazioni dell‘Osservatorio Nazionale di Confesercenti, tra gennaio e febbraio di quest’anno commercio e turismo hanno registrato complessivamente oltre 29.000 cessazioni per un saldo negativo finale di 17.723 unità . In totale le aperture infatti, sono state appena 11.413: il dato più basso, per quanto riguarda il primo bimestre, degli ultimi 40 anni. In Toscana hanno chiuso 986 imprese, mentre le nuove aperture si limitano a 214. A chiudere, secondo le analisi dell’Osservatorio, sono state soprattutto donne e imprenditori over 50; ad aprire con maggior frequenza, invece, giovani e stranieri.

Nei primi due mesi del 2014 il saldo tra aperture e chiusure di imprese è negativo in tutte i nostri comparti merceologici e le tipologie d’impresa prese in esame dall’Osservatorio Confesercenti. Si tratta di un’importante novità : perfino il commercio su area pubblica, il cosiddetto ˜ambulante’, che fino ad oggi aveva mostrato un andamento anticiclico, segna questa volta un saldo negativo cosଠcome registra per la prima volta gravi perdite il comparto dell’e-commerce. A raggiungere il peggior risultato, fra i comparti esaminati, è però il commercio al dettaglio in sede fissa dedicato al no food. Nei settori tradizionalmente legati al turismo, invece, è la ristorazione a soffrire più di tutti.

“Il 2013 è stato l’ennesimo anno di crisi piena, con un calo del Pil e, soprattutto, dei consumi peggiore del previsto “ è il commento di Massimo Vivoli, presidente di Confesercenti Toscana -. La recessione della domanda spiega ancora Vivoli “ non va assolutamente sottovalutata. Per questo riteniamo possa essere una buona idea un taglio del cuneo fiscale, per restituire agli italiani un po’ di risorse e far ripartire i consumi. Se non troviamo un modo per risollevare la domanda interna, le Pmi che ad essa fanno riferimento “ e non solo quelle attive nel commercio e nel turismo “ chiuderanno in numeri sempre maggiori, contribuendo ad esacerbare la spirale di disoccupazione e povertà imboccata dall’Italia. Ci aspettiamo dal governo misure concrete per far ripartire i consumi e bloccare l’aumento delle tariffe”.

Agipress

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