La proposta dei presidenti delle due associazioni di artigiani: “Serve un percorso per la tracciabilità e la sostenibilità delle filiere produttive”
AGIPRESS “ FIRENZE “ Firenze deve diventare una “fabbrica della legalità “. E’ questa a sfida che dal capoluogo toscano lanciano i presidenti di Cna e Confartigianato di Firenze, Gianna Scatizzi e Andrea Calistri. Una sfida a livello nazionale, denominata appunto “Firenze, Fabbrica della Legalità “, un percorso per la tracciabilità e sostenibilità delle filiere produttive. L’inziativa vuole coinvolgere istituzioni, autorità ed enti preposti al controllo, associazioni, sindacati dei lavoratori, griffe e grandi distributori, e arrivare, entro sei mesi, alla definizione di un disciplinare sulla tracciabilità e sostenibilità della filiera della Moda con cui arginare il fenomeno dello sfruttamento del lavoro e valorizzare il capitale umano. La proposta arriva all’indomani del rogo che ha portato alla morte di sette lavoratoricinesi, al Macrolotto di Prato. “Quanto accaduto a Prato ci addolora profondamente ma crediamo che, per impedire il ripetersi di tragedie simili, alle lacrime e all’indignazione di questi giorni debbano rapidamente seguire azioni concrete”, sottolineano i presidenti delle due associazioni di categoria degli artigiani fiorentini. Per entrambi l’inefficacia o la scarsità dei controlli, di cui negli ultimi giorni si parla con tanta frequenza, non sono certo le uniche cause del dramma che si è consumato al Macrolotto.
Secondo Cna e Confartigianato a giocare un ruolo determinante è stata piuttosto l’assenza, ormai trentennale, di una vera politica industriale nazionale insieme ad un sistema di controllo della legalità che si accanisce sui temi di secondaria importanza e chiude un occhio sugli aspetti essenziali. Questo stato di cose ha permesso la nascita e lo sviluppo di una cultura imprenditoriale che si nutre di fenomeni simili e su cui le due associazioni chiedono di intervenire. “Il dramma a cui abbiamo assistito è una vergogna che, come sistema di piccole e medie imprese, pretendiamo non si ripeta mai più. – hanno proseguito Scatizzi e Calistri – Il piano d’azione lanciato dal Governatore Rossi ci trova pienamente d’accordo: si tratta di misure indispensabili ma non sufficienti, da sole, ad estirpare il problema”. I vertici delle due associazioni credono infatti che gli interventi richiesti debbano accompagnarsi ad una strategia finalizzata ad eliminare quelle condizioni che, finora, hanno fatto da humus a situazioni non degne di un Paese civile e a cui, anche Firenze, potrebbe non essere immune.
“Se all’origine di tutto, come crediamo “ è la conclusione di Calistri e Scatizzi – c’è la facilità con cui possono insediarsi sistemi illegali di produzione sui nostri territori, allora è su questo terreno che occorre intervenire. L’obiettivo di tutti deve essere non dare più alibi alla illegalità “.
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