AGIPRESS – Cinque nuovi bozzetti donati da Franco Cervietti vanno ad arricchire la sezione Gipsoteche Storiche del Museo dei Bozzetti di Pietrasanta “Pierluigi Gherardi”. Si tratta di opere di genere, in piccola scala, che riproducono opere di autori del passato. Un repertorio di bozzetti che per decenni sono stati la base di lavoro dei laboratori di Pietrasanta, che ricevevano commissioni da clienti di tutto il mondo. “Vedere la collezione di bozzetti e modelli che continua ad arricchirsi – sottolinea il sindaco e assessore alla cultura di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti – è motivo di forte soddisfazione ma anche un incentivo a lavorare affinché queste splendide testimonianze d’arte possano trovare una visibilità sempre maggiore. Un percorso che abbiamo intrapreso, con particolare impegno, già dallo scorso anno, portando una selezione di 12 opere al Palazzo del Parlamento Europeo di Bruxelles per la mostra “Le origini della scultura – Pietrasanta un ponte tra Toscana ed Europa”; che è entrato nel vivo da febbraio quando, a Courmayeur, abbiamo inaugurato le celebrazioni per i 40 anni del Museo dei Bozzetti con l’esposizione “L’immaginario del possibile” e che proseguiremo con grande energia nei prossimi mesi, per raccontare quel connubio speciale che si crea fra artista e artigiano e che è scritto nel Dna di Pietrasanta”. I bozzetti donati sono una coppia di fiere, il leone vegliante e il leone dormiente che Antonio Canova scolpì, a dimensioni naturali, per la tomba di papa Clemente XIII, fra il 1783 e il 1792. I due leoni collocati all’interno della Basilica di San Pietro in Vaticano riscossero un grandissimo successo, tanto che l’artista volle replicare il leone dormiente per il monumento funebre di Maria Cristina d’Austria. Di Antonio Canova è anche il soggetto del Bambino che scrive. Poi ci sono la Bagnante Classica al Fiume di Etienne Maurice Falconet, vissuto fra il 1716 e il 1791, il Ritratto di Louise Brongniart, di Jean Antoine Houdon, busto realizzato in terracotta nel 1777 ed esposto al Louvre e, infine, la Venere in Risveglio di autore anonimo, spesso riprodotto a grandezza naturale per i giardini di case padronali. A fronte dei cinque nuovi arrivi, l’opera in marmo “Donna” di Costantino Nivola, “stazione” del Parco internazionale della scultura contemporanea di Pietrasanta nella piazzetta San Nicola, è “migrata” temporaneamente in Puglia per essere esposta, su richiesta del Ministero della Cultura, a “Monumenta. Arte in cantiere”, la mostra realizzata con la direzione artistica di Roberto Begnini e curata da Roberta Semeraro che prevede l’allestimento di sculture monumentali di grandi maestri del Novecento in aree pubbliche del territorio regionale. Fino al 13 settembre, la creazione di Nivola sarà installata, insieme alle altre 5 opere selezionate dagli organizzatori, presso la Cittadella della Cultura di Bari, in una sorta di “anteprima” della mostra vera e propria; poi raggiungerà Galatone, in provincia di Lecce, per essere collocata nella piazza antistante il Santuario del SS Crocifisso della Pietà, monumento principe dell’architettura barocca della città e uno dei maggiori esempi di struttura seicentesca del territorio provinciale: qui resterà fino al 3 febbraio del prossimo anno. Durante la sua assenza, nella piazzetta del centro storico di Pietrasanta verrà collocato un totem che ne segnalerà il “prestito” in terra di Puglia. La nuova sezione delle Gipsoteche storiche di Pietrasanta, inaugurata a giugno in occasione della celebrazione per il 40 anni del Museo dei Bozzetti, raccoglie bozzetti e modelli tipici della tradizionale lavorazione artistica: statuaria classica, ritratti, arredo e ornato, scultura di genere, arte sacra e funeraria, provenienti dalla famiglia Luisi e da altre gipsoteche locali. Gessi di repertorio con i quali gli artigiani realizzavano opere per una vasta committenza, in tutto il mondo, nel periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento, fino alla Seconda Guerra Mondiale. Con oltre 450 gessi, le Gipsoteche Storiche vanno ad affiancarsi alla sezione dei bozzetti e dei modelli d’autore del Novecento e a quella Contemporanea, che ospita le opere dei grandi maestri. Il Museo dei Bozzetti custodisce attualmente 1250 tra bozzetti e modelli che raccontano il processo creativo dell’opera, dall’idea alla sua realizzazione finale, riferibili a 400 artisti provenienti da 46 Paesi e 6 continenti differenti. E’ aperto 365 giorni all’anno, con ingresso libero.