DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

11 Gennaio 2023

“Casa Vacante”: caro affitti e diritto all’abitare


AGIPRESS – Trovare casa a Bologna è divenuta un’ impresa a dir poco impossibile. Da un lato i prezzi esorbitanti “ fino a 900 euro per un monolocale o 400 euro per un posto in doppia “ dall’altro la mancanza di offerta, con immobili sempre più spesso affittati per brevi periodi ai turisti.

Il problema è già noto, sà¬, ma quest’anno, causa rincari e post pandemia, è ancora più grave del solito. Dal racconto dei diretti interessati emerge una situazione drammatica che mina il diritto all’abitare e spinge sempre più persone, universitari e non, ad andare via da Bologna.

L’emergenza abitativa della città di Bologna ha raggiunto i massimi storici dopo anni di proteste inascoltate. A pagarne per primi le conseguenze sono gli studenti dell’ Alma Mater Studiorum- Università degli Studi di Bologna. Chiaramente la responsabilità del caro vita non è attribuibile all’Università di Bologna, ma al tessuto economico della città e la scarsa attenzione riposta sulla questione del diritto allo studio (di cui fa parte un piano economico abitativo adatto alla condizione media degli studenti). Da una parte i proprietari di immobili sono sempre più restii ad affittare stanze e appartamenti ai giovani studenti universitari, prediligono un sistema d’affitto turistico. Dall’altra i prezzi sono lievitati improvvisamente. Stanze collocate ai margini della città , lontane dal polo universitario, collocate in abitazioni fatiscenti e malconce a prezzi esorbitanti. Queste sono le condizioni abitative che lo studente medio dell’università più antica d’Europa si trova a dover fronteggiare.

In risposta a questa problematica nasce il progetto ˜’Casa Vacante”, iniziativa che vuole prima di tutto dare una risposta, sଠparziale ma concreta e autorganizzata, a quello che in questa città sta assumendo i contorni di una vera e propria mutazione del pattern urbano.

Lo scopo di ˜’Casa Vacante” non è quello di porsi in un’ottica contrappositiva a prescindere, bensଠdialogante, acciocché si trovi un nuovo sistema di rigenerazione e creazione di comunità autonome e consapevoli nel tessuto urbano, che rivendichino un reddito di base slegato dal rapporto lavorativo, liberatore di energie nuove che possano dare un futuro sostenibile ai futuri studenti dell’Università degli Studi di Bologna

Caro energia, crescita dei prezzi del “carrello della spesa” che a settembre 2022 (+10,9% su base annua) hanno raggiunto quelli del mese agosto 1983 e, con molta probabilità , anche caro affitti. È la situazione in cui si potrebbero trovare a breve molti cittadini e famiglie bolognesi al termine del loro contratto di affitto a canone di mercato. Considerando il classico contratto di locazione ordinario di lunga durata (4+4) stipulato fra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 a Bologna e giunto quasi a scadenza, chi volesse rinnovare potrebbe trovarsi di fronte a un aumento medio del +28,5%, con un canone che potrebbe toccare in media 790 euro al mese per un bilocale di 70 mq. A questi dati, che si riferiscono ai canoni di locazione escluse le spese condominiali, bisognerà aggiungere gli eventuali aumenti relativi alle spese per il riscaldamento e la luce, diventando cosଠper tanti un importo insostenibile. Molte famiglie si vedranno obbligate a cambiare zona o addirittura città , spostandosi dove i canoni sono più bassi. AGIPRESS

di Laura Bacchiega

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