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4 Maggio 2023

Cartellino rosso per chi non paga le rate della macchina


AGIPRESS – Una delle proposte più innovative e stravaganti in tema di auto, giunge dalla nota casa automobilistica statunitense Ford che a fine febbraio scorso ha depositato un brevetto che prevede il repossessing (il mezzo che ritorna al concessionario) dell’auto in caso di morosità grave da parte dell’acquirente. Per poter arrivare a tale penalizzazione, il brevetto necessita di sfruttare tutte le connessioni internet dell’autovettura e anche il sistema di guida autonoma, per quelle che lo prevedono. Un sistema di pignoramento dell’auto, che semplificherebbe il lavoro delle banche, ma che procederebbe per steps. In un primo momento il debitore sarebbe informato della morosità attraverso un sistema di infotainment e sarebbe sollecitato al pagamento delle rate tramite innesco di piccoli fastidi, come ad esempio il blocco dell’autoradio o dell’aria condizionata, lo stop dei tergicristalli o del cruise control. Addirittura la stessa autoradio potrebbe emettere suoni fastidiosi e stridenti per indispettire il debitore. In un secondo momento poi, l’auto potrebbe arrivare a bloccare l’apertura degli sportelli fino alla soluzione finale, quella del pignoramento dell’auto, che nel caso di auto con guida automatica prevede appunto che questa possa guidarsi da sola sino alla concessionaria presso la quale era stata acquistata. Insomma, Ford con questo brevetto sembra anche lanciare un messaggio implicito all’acquirente: “non acquistare ciò che non potrai permetterti” altrimenti possiamo pignorare l’auto. Però la stessa casa automobilistica lo fa in due modi: permettendo al debitore di utilizzare l’auto per recarsi al lavoro e disattivando molto funzioni nel momento in cui l’itinerario non sia più lavorativo ma di svago, e permettendo l’utilizzo della stessa auto in caso di emergenza sanitaria e medica, attivando sistemi di videosorveglianza esterna che al momento giusto possano verificare la situazione di bisogno e permettergli di utilizzare l’auto per recarsi in ospedale anche in caso di morosità grave. AGIPRESS

di Rosaria Benini

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