Le richieste dell’Associazione di categoria: “favorire produttività e continuità negli approvvigionamenti di materie prime e nelle forniture di energia, ed introdurre l’adeguamento dei prezzi nelle gare pubbliche”.
AGIPRESS – FIRENZE – Materie prime, gas, cellulosa: le imprese della stampa editoriale e commerciale lanciano l’allarme rincari, denunciando la gravità di una situazione che in Toscana colpisce un settore composto da più di 1700 imprese ed oltre 6400 addetti. “L’incremento del costo della carta ha assunto dimensioni tali da erodere ogni marginalità e rischia di mettere in ginocchio centinaia di imprese in tutta la Regione – spiega Marco Basteri, presidente Unione Comunicazione e Terziario Avanzato di CNA Toscana. – In Toscana la carta è aumentata del 20% nelle ultime settimane, ma se consideriamo un periodo più lungo, l’aumento è ancora più cospicuo. A fine 2021 il costo medio era infatti di 1,65 euro al kg, mentre oggi si trova a circa 2,535 euro al kg, ovvero a più del 50%. A questo scenario si aggiungono le problematiche legate alla scarsa reperibilità della materia prima e all’impossibilità , per molte aziende, di partecipare a bandi e gare pubbliche a causa della profonda incertezza legata ai costi che dovranno sostenere in futuro”.
Nello specifico gli aumenti hanno riguardato tutte le tipologie di costi: si va dal 10% in più per i prodotti generici per la sala stampa, a punte del 65% e del 220% per i prodotti chimici per il lavaggio dei macchinari. Molte imprese, già provate dall’emergenza sanitaria, non possono produrre perché hanno difficoltà a trovare le materie prime e a causa degli aumenti dei costi subiranno forti perdite di bilancio e questo potrebbe determinarne la chiusura con la conseguente perdita di posti di lavoro.
I rincari per il prezzo all’editore dipendono invece dal tipo di prodotto scelto: per la carta editoriale si stima una media del +6%, mentre per le carte bianche almeno un +10/12%.
LE RICHIESTE DI CNA TOSCANA “ “A fronte di questa situazione chiediamo che le imprese vengano aiutate con politiche ed incentivi che favoriscano la produttività e la continuità negli approvvigionamenti di materie prime e nelle forniture di energia, ampliando e prolungando ad esempio la riduzione degli oneri di rete e di sistema in bolletta – conclude Basteri. – Infine riteniamo necessario introdurre nelle gare di appalto, meccanismi rapidi ed automatici di adeguamento dei prezzi ai costi che le aziende dovranno sostenere”.
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