Per le imprese, nonostante le misure già prese dal Governo, in arrivo nel 2022 stangata sulle bollette fino a +12mila euro, per le famiglie +765 euro.
AGIPRESS – Non si ferma la corsa delle bollette che rischia di trasferirsi sui prezzi facendo schizzare l’inflazione al +5,6% prima della fine dell’anno. Un aumento dei prezzi record, che l’Italia non vede dall’inizio degli anni ˜90. E che potrebbe ipotecare gravemente la ripresa, con un impatto nell’anno in corso di -8 miliardi di euro sul Pil italiano, di cui 550 milioni persi nella sola Toscana. A lanciare l’allarme è Confesercenti Toscana. “Nonostante gli interventi straordinari del Governo – afferma Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana -, nel primo trimestre del 2022 i costi di energia elettrica e gas per famiglie e piccole imprese sono in crescita rispettivamente del +131% e del +94% rispetto allo stesso periodo del 2021. Un aumento monstre che – in termini reali – corrisponde ad una spesa aggiuntiva di 765 euro all’anno per le utenze domestiche e ad una vera e propria stangata per le imprese, con aumenti fino a +12mila euro annui per i ristoranti”.
Un impatto in parte moderato dalle misure già introdotte dall’esecutivo, ma che resta comunque drammatico per attività economiche e consumatori. Se i prezzi degli energetici non diminuiranno a breve, infatti, un’utenza domestica che consuma 1.400 m3 di gas e 2.700 kWh di energia elettrica nel 2022 rischia di veder lievitare il conto delle due forniture rispettivamente di +458 e +307 euro. E per le imprese, gli aumenti sono ancora più forti: un negozio di commercio alimentare di ortofrutta pagherà nel 2022 4.371 euro, 1.754 in più del 2021; un parrucchiere 8.108, per una maggiorazione di 3.307 euro sull’anno precedente; un bar 12.295 euro (+5.648 euro rispetto al 2021) e un ristorante 26.160 euro, con una spesa aggiuntiva vicina ai 12mila euro in più (+11.780).
“Una stangata da arginare non solo con interventi spot, ma anche con misure strutturali di tutela, in particolare per le piccole imprese – prosegue Gronchi -: idee concrete che potranno permettere anche alle piccole imprese di affrontare le sfide che il tema della riconversione sempre più “green” pone al nostro Paese nel suo insieme”.
LE PROPOSTE – Confesercenti Nazionale ha avanzato tre proposte al ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani:
– incentivare i consorzi e gruppi di acquisto di piccole imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas;
– creare un gruppo di lavoro sugli investimenti ˜green’ nelle piccole attività con i rappresentanti delle imprese
– agevolare, sul piano fiscale ma anche della semplificazione, le comunità energetiche in quei luoghi come i centri storici che, a causa della loro posizione e dei vincoli urbanistici, sono impossibilitati a realizzare interventi per utilizzare energia rinnovabile.
“Le risorse ci sono – conclude Gronchi -: il solo aumento dei prezzi dei carburanti porterà nelle casse dello stato 2,7 miliardi di euro di più in accise. Un tesoretto che dobbiamo utilizzare per tutelare le piccole imprese”. AGIPRESS