Per la prima volta in Italia una esposizione accompagna il visitatore alla scoperta dei meccanismi che regolano le nostre percezioni. L’allestimento al Museo di storia naturale di Milano, fino al 13 aprile 2014
AGIPRESS “ MILANO – “Brain. Il cervello, istruzioni per l’uso” è una grande esposizione di carattere scientifico che rivela anche a un pubblico non specialistico i meccanismi che regolano le nostre percezioni, emozioni, opinioni e sentimenti. Allestita dal 18 ottobre 2013 al 13 aprile 2014 a Milano, nelle sale del Museo di Storia Naturale, il più importante museo di storia naturale d’Italia e tra i più significativi d’Europa, la mostra è promossa e prodotta dal Comune di Milano-Cultura, Codice. Idee per la cultura, 24 ORE Cultura Gruppo 24 ORE e nasce da una collaborazione fra il Museo di Storia Naturale di Milano e l’American Museum of Natural History di New York.
La mostra è curata da Rob DeSalle, curator della Divisione di zoologia degli invertebrati, il quale conduce le proprie ricerche presso il Sackler Institute for Comparative Genomics dell’American Museum of Natural History con la collaborazione di Margaret Zellner, ricercatrice associata presso la Rockefeller University, e Joy Hirsch, direttore del Program for Imaging and Cognitive Sciences (Pics) della Columbia University. L’adattamento italiano è curato da Giorgio Racagni e Monica DiLuca, Professori di Farmacologia presso il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli studi di Milano.
Brain. Il cervello, istruzioni per l’uso consente ai visitatori di informarsi sulle più recenti scoperte in ambito neuroscientifico, evidenziando la sorprendente capacità del cervello di riconfigurare se stesso in risposta alle esperienze, alla disabilità o a un trauma, oltre a mostrare le nuove tecnologie utilizzate dai ricercatori per studiare questo organo e trovare cure per patologie quali Alzheimer, Parkinson e disturbi dell’umore. Il visitatore sarà accompagnato alla scoperta dello stupefacente strumento che è il cervello e delle immense potenzialità e capacità che esso ci offre, da un coinvolgente allestimento sensoriale con exhibit, installazioni, giochi e filmati: un omuncolo di quasi due metri mostra quanta parte del cervello sia dedicato al senso del tatto; un’opera video multimediale in cui un cervello in resina chiara mostra le aree funzionali che si accendono nella mente di una ragazza che sostiene un provino di ballo; uno schermo dei movimenti neuronali che evidenzia le modalità di connessione e comunicazione delle cellule cerebrali tra di loro; un modello dell’area sottocorticale del cervello – la regione che include le parti più “antiche” del cervello – che illustra la modalità attraverso cui il cervello elabora il linguaggio, la memoria e il processo decisionale; e, per la prima vola in un museo, un impianto di stimolazione cerebrale profonda. La mostra Brain. Il cervello, istruzioni per l’uso è realizzata grazie al sostegno di Novartis, main sponsor, in partnership con Focus, con il supporto di Reggiani Illuminazione e il contributo di Fondazione Aem. Charity Partner della mostra è Aism – Associazione Italiana Sclerosi Multipla.
La mostra suddivisa in sette sezioni:
1. Introduzione. Dopo essersi imbattuti in un cervello umano conservato i visitatori passano attraverso un’installazione di Daniel Canogar che simula l’attività dei neuroni con un sistema luminoso. L’opera “ quasi settecento chili di fili elettrici appesi a una struttura che si estende per oltre dieci metri – è stata creata usando materiali riciclati.
2. Teatro introduttivo. Per apprendere alcune informazioni basilari sul cervello e sul suo funzionamento. Una proiezione video mostra le attività che una ragazza che sostiene un provino di ballo compie correlandole simultaneamente con l’attività di alcune aree del suo cervello.
3. Il cervello sensibile. In questa sezione della mostra, le aree specifiche del cervello dedicate all’udito, all’olfatto, al gusto, alla vista e al tatto saranno messe in evidenza grazie a una serie di esperienze interattive.Un’installazione dell’artista Devorah Sperber spinge i visitatori a interpretare visivamente i pezzi di un puzzle visivo – colori, angoli, figure – per creare l’immagine di un dipinto universalmente conosciuto. Tra gli altri elementi in evidenza c’è un omuncolo alto quasi due metri con mani e volto ingranditi, a rappresentare la gestione del senso del tatto da parte del cervello; Kiki e Booba, forme che, in un famoso esperimento, fino al 98 percento di persone di lingue e culture diverse hanno identificato come tali; e uno schermo dei movimenti neuronali che permette ai visitatori di usare le mani per capire come comunicano tra loro i neuroni.
4. Il cervello emozionale. Questa sezione esplora la modalità attraverso cui vengono elaborate le emozioni nel cervello e la sua evoluzione. Una serie di modelli animali, oltre a un exhibit interattivo di costruzione di un cervello, illustrano il cervello in evoluzione mettendo a confronto parti di quello umano rispetto a quello delle lucertole, dei mammiferi e dei primati. Un chiosco interattivo, solleciterà i visitatori nell’esplorazione delle modalità di trasmissione dei messaggi tra i neuroni con il classico dilemma della scatola di biscotti. Infine, questa sezione presenta dei meravigliosi modelli di neuroni in resina di colore rosso scuro, con un’illuminazione a controllo computerizzato che stimola lo scambio di messaggi tra i neurotrasmettitori.
5. Il cervello pensante. In questa sezione l’intelligenza viene raffigurata in tutta la sua complessità come somma di tipi di intelligenza diversi. I visitatori possono entrare in un “cervello” camminando all’interno di una stanza rivestita di tessuto illuminato che rappresenta le pieghe della corteccia (gli strati esterni del cervello), le quali consentono alle persone di pensare, pianificare e immaginare. Al centro della stanza troneggia la scultura arrotondata dell’area sottocorticale del cervello: in scala 35 volte superiore alla grandezza reale, realizzata in resina opaca e collegata agli exhibit della sezione, mette in evidenza i collegamenti connettivi cerebrali tra le regioni interne ed esterne del cervello e rende possibile funzioni quali linguaggio, memoria (a breve termine, procedurale, a lungo termine ed emotiva) e processo decisionale. Il linguaggio è analizzato grazie ad un’installazione interattiva che dimostra come la capacità di pronunciare con precisione alcuni suoni è più difficile se non si creano le connessioni cerebrali in una fase precoce della vita.
6. Il cervello mutevole. Questa parte della mostra esamina lo sviluppo del cervello nel corso della vita e la sua incredibile capacità di riorganizzarsi. Per evocare la straordinaria velocità di sviluppo neuronale nel feto umano – nei primi cinque mesi, i neuroni si formano a una velocità media di mezzo milione al minuto – Canogar ha creato una seconda installazione artistica, la scultura dello sviluppo neuronale: una massa a forma di imbuto di filamenti di rame e argento. Lo sviluppo del cervello, tuttavia, non si interrompe alla nascita: il cervello continua a maturare, creando nuove connessioni ed eliminando quelle inutilizzate per tutta la vita. La plasticità del cervello talvolta gli consente, se necessario, di cooptare nuove aree: una persona cieca, ad esempio, fa uso della corteccia visiva per leggere il Braille, e un’installazione interattiva di Braille palpabile permette ai visitatori di cercare di utilizzare il senso del tatto per leggere. Un cervello che invecchia può venire profondamente colpito da malattie quali l’Alzheimer, come si può osservare in un cervello danneggiato conservato. L’attività nel corso del tempo può tuttavia contribuire a conservarne l’acume, come evidenziato da tre giochi cerebrali sviluppati dai neuroscienziati che mostrano ai visitatori come incrementare la propria materia grigia.
7. Il cervello del futuro. Ciò che pensiamo come futuristico in realtà è già qui: vengono impiantati degli elettrodi nel cervello per tenere sotto controllo gli attacchi epilettici; i pazienti affetti da malattia di Parkinson o depressione vengono trattato con stimolazioni elettriche dirette; vengono effettuati impianti che permettono ai sordi di sentire e ai ciechi di vedere, e sono in fase di sviluppo delle interfacce cervello-computer per aiutare le persone affette da paralisi a comandare dei dispositivi a controllo computerizzato e magari addirittura a riacquistare le funzioni motorie. Infine, i visitatori hanno la possibilità di rilassarsi sprofondando sulle sedute biomorfe della Lounge del cervello per sperimentare il sorprendente finale della mostra: delle proiezioni fluttuanti di immagini di risonanza magnetica che raccontano la storia di quattro persone: un’interprete delle Nazioni Unite che passa incessantemente dall’arabo all’inglese, un musicista di musica classica che suona; una rock star che si esibisce e un giocatore di basket che in campo si muove in risposta alle azioni di gioco. Osservando le immagini delle risonanze magnetiche, i visitatori riescono a intravedere come potrebbe funzionare il loro stesso cervello in situazioni simili.
Sitoweb: http://www.mostrabrain.it Hashtag: #scervelliamoci
Info e prenotazioni www.mostrabrain.it.
www.comune.milano.it/museostorianaturale
www.ticket.it/brain tel. 02 54911
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