Il video dell’incontro con il Prof. Luigi Biggeri già Presidente dell’ISTAT e il Prof. Benedetto Rocchi dell’Università di Firenze
AGIPRESS – FIRENZE – Il Centro Studi Percorsi & Futuro e l’Università di Firenze, insieme all’Istituto Universitario SOPHIA di Figline Incisa Valdarno e con l’adesione del Comune Unico Figline Incisa Valdarno, hanno presentato il terzo e quarto dominio del BES (Benessere Equo Sostenibile). Protagonisti dell’incontro il Prof. Luigi Biggeri già Presidente dell’ISTAT, il Prof. Benedetto Rocchi – Università di Firenze, il Presidente del Centro Studi Percorsi & Futuro Alessandro Agostini, oltre al Preside dell’istituto IUS Piero Coda.
Tanti gli spunti di riflessione emersi, in particolare sulle tematiche relative allo sviluppo economico e sociale, povertà e condizione di vita, lavoro, famiglia, capacità di spesa e conciliazione tempi di vita. Risulta evidente che possedere un lavoro adeguatamente remunerato e ragionevolmente sicuro e rispondente alle competenze, costituisce un’aspirazione universale delle persone contribuendo in modo decisivo al loro benessere. Se la mancanza di una “buona occupazione” ha senza dubbio un impatto negativo sul livello di benessere, un impatto simile può avere una cattiva distribuzione degli impegni lavorativi che impedisca di conciliare tempi di lavoro e tempi di vita familiare e sociale. Le sotto-dimensioni e gli indicatori scelti per rappresentare questo dominio intendono rispondere a tale approccio e, quindi, illustrare il contributo che la condizione lavorativa può dare al benessere di una società sviluppata quale quella italiana. Le capacità reddituali e le risorse economiche non sono viste come un fine, ma piuttosto come il mezzo attraverso il quale un individuo riesce ad avere e sostenere un determinato standard di vita. Le variabili che possono contribuire a misurare il benessere economico includono il reddito, la ricchezza, la spesa per beni di consumo, le condizioni abitative e il possesso di beni durevoli. Come in gran parte delle altre dimensioni del benessere, non ci si può limitare allo studio dei livelli medi o mediani degli indicatori scelti, ma si deve dar conto della distribuzione nella popolazione: il giudizio sul livello di benessere materiale di una società può variare se lo stesso reddito medio complessivo è equamente ripartito tra i cittadini o è invece concentrato nelle mani di pochi abbienti. (VEDI IN ALLEGATO IL VIDEO DELL’INCONTRO)
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