In un incontro in Consiglio regionale gli addetti ai lavori si sono confrontati per sollecitare progetti alternativi che rendano possibile il superamento della struttura
AGIPRESS “ Chiudere gli ospedali psichiatrici giudiziari, fra cui quello toscano di Montelupo fiorentino, è una scelta non più rinviabile. Questo è il messaggio emerso, in maniera unanime, dalle tante voci di esperti e addetti ai lavori che si sono confrontate oggi nell’ambito del convegno “Le persone, gli spazi”, svolto in Consiglio regionale. Organizzato dal Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Alessandro Margara, in collaborazione con la Fondazione Giovanni Michelucci e il Centro Franco Basaglia, l’appuntamento aveva l’obiettivo di sollecitare con un impegno collettivo la rapida chiusura dell’Opg di Montelupo fiorentino e l’adozione di percorsi di assistenza alternativi.
Da Montelupo Fiorentino, che oltre a cittadini toscani ospita internati provenienti da Liguria, Sardegna e Umbria, circa cinquanta persone devono rientrare nelle regioni di provenienza, mentre i toscani ricoverati sono quaranta. Dagli organizzatori del convegno è stato sottoscritto un documento, dal titolo “Per una scelta di civiltà giuridica e umana: la chiusura dell’Opg di Montelupo”, che pone alcuni punti fermi: il rispetto della dignità della persona, i principi che l’ambito territoriale costituisce la sede privilegiata per affrontare i problemi di salute, di cura e di riabilitazione, che il diritto alla salute e il diritto alla sicurezza non devono essere in contrasto tra loro, che il progetto della Regione deve essere ispirato alla massima trasparenza e pubblicità .
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