Appello dell’Assessore provinciale alla Caccia, Renzo Crescioli “Evitare di avvicinare i cuccioli di animali selvatici, di dar loro da mangiare e soprattutto di toccarli”
AGIPRESS – Con l’arrivo della stagione tornano le segnalazioni di persone o gruppi che, nelle gite domenicali, avrebbero raccolto piccoli di capriolo o di altri animali selvatici con lo scopo di dar loro sostegno. La natura, più che madre, talvolta, può apparire all’occhio umano, matrigna, eppure è essenziale che le regole che ne definiscono il corso, non vengano toccate né alterate. E questo vale anche per i cuccioli. Per il mantenimento e la tutela delle tipicità faunistiche dell’area fiorentina, è infatti, importante ricordarsi di seguire alcune basilari indicazioni.
Normalmente in primavera le femmine di animale selvatico partoriscono uno o due piccoli che, solitamente, vengono lasciati al riparo tra l’erba dei prati o al margine dei boschi. Se capita di trovare in un piccolo di capriolo la cosa migliore, per la sua incolumità , è allontanarsi il più in fretta possibile, per non impaurire né il cucciolo né la madre: loro vedono gli uomini come un qualsiasi altro predatore. L’odore che gli umani lasciano sugli animali, anche con un solo contatto, farebbe allontanare la madre, che non riconoscerebbe più il proprio cucciolo, compromettendone definitivamente la sopravvivenza.
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