DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

5 Giugno 2023

Asma: conoscere, prevenire e curare

Ridurre l’impatto della malattia sulla vita quotidiana è possibile.

AGIPRESS – MILANO – Sensibilizzare gli oltre 3 milioni di pazienti asmatici in Italia sull’importanza della prevenzione degli attacchi d’asma e sulla possibilità di ridurre l’impatto della malattia sulla vita quotidiana dei pazienti. Attuare corrette strategie terapeutiche e di comportamento, alla luce delle più recenti scoperte scientifiche e cliniche e invitare effettuare un controllo sullo stato della propria malattia. Questi gli obiettivi di “Asma zero week” che dal 12 al 16 giugno mette a disposizione per pazienti con asma circa 40 Centri specializzati in tutta Italia, prenotabili al Numero Verde 800 628989. La campagna è promossa da FederASMA e ALLERGIE – Federazione Italiana Pazienti ODV, in collaborazione con Respiriamo Insieme – APS, con il patrocinio della Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica (SIAAIC) e della Società Italiana di Pneumologia (SIP/IRS), in partnership con AstraZeneca.

L’asma può essere efficacemente trattata e i pazienti possono ottenere un buon controllo di malattia; tuttavia, in assenza di una gestione appropriata, si possono verificare uno scarso controllo dei sintomi, con la comparsa di riacutizzazioni e un più rapido declino della funzione respiratoria, nonché importanti effetti collaterali. Il primo obiettivo della campagna è quindi sensibilizzare i pazienti a effettuare una valutazione della propria condizione. “È importante poter valutare periodicamente il controllo dei sintomi e l’occorrenza di eventi asmatici acuti. L’uso frequente di broncodilatatori β2-agonisti a breve durata d’azione (SABA), più di 2 volte a settimana, e l’impiego anche intermittente dei corticosteroidi orali (OCS) per la gestione delle riacutizzazioni sono segnali di uno scarso controllo della malattia”, fa notare la Prof.ssa Paola Rogliani, Professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio, Università di Roma Tor Vergata. “I SABA non agiscono sull’infiammazione delle vie aeree e il loro uso regolare o frequente si associa a un aumento del rischio di riacutizzazioni e perfino della mortalità . Ciò nonostante, molti pazienti continuano a dipenderne e abusarne, e parallelamente a sottoutilizzare i corticosteroidi inalatori (ICS). In Italia, ad esempio, i pazienti che usano una quantità di SABA ritenuta “a rischio” sono il 32%, molto spesso senza una prescrizione medica. Lo specialista può aiutare il paziente a cambiare approccio”.

La Global Initiative for Asthma raccomanda per i pazienti adulti e adolescenti con asma da moderato a grave l’approccio MART (MAintenance and Reliever Therapy), in cui la combinazione ICS + formoterolo (un β2-agonista a lunga durata d’azione, LABA) è impiegata sia al mantenimento sia al bisogno. “Questo approccio è da preferirsi rispetto all’impiego di ICS-LABA come terapia di mantenimento + SABA al bisogno perché riduce le riacutizzazioni, come è stato mostrato anche da un’analisi di dati provenienti dalla pratica clinica reale” aggiunge la Prof.ssa Rogliani.

Un’attenzione particolare va poi dedicata all’asma grave, una forma della malattia di cui si stima soffrano in Italia circa 300.000 persone tra adulti, adolescenti e bambini. Colpisce fino al 10% dei pazienti asmatici, assorbendo circa il 50-80% delle risorse dedicate all’asma nel suo complesso. L’asma grave ha un rilevante impatto sul benessere fisico e psicologico, sulla scuola, il lavoro e la vita familiare e sociale delle persone che ne soffrono. L’asma grave è inoltre spesso sotto-diagnosticato, a causa di un approccio non corretto e tardivo che comporta un uso improprio di farmaci e un peggioramento della malattia. Più del 60% dei pazienti con asma grave nel nostro Paese è trattato con OCS; questo espone al rischio di seri effetti collaterali sia a breve che a lungo termine, come ansia e depressione, diabete, osteoporosi, cataratta, insufficienza surrenalica, malattie cerebrovascolari e cardiache. “Visto il forte impatto che l’uso degli OCS ha sulla qualità di vita dei pazienti, nonché i costi per gestire le patologie ad essi correlate, uno degli obiettivi prioritari del trattamento dei pazienti con asma grave dovrebbe essere la riduzione degli OCS fino alla loro eliminazione. L’avvento della classe dei farmaci biologici o anticorpi monoclonali, che interrompono i processi infiammatori dell’asma, lo ha reso un obiettivo raggiungibile, garantendo una diminuzione delle riacutizzazioni, il controllo dei sintomi e una migliore qualità di vita”, sottolinea il Prof. Giorgio Walter Canonica, Professore di Medicina Respiratoria, Humanitas University. Trattandosi di farmaci che agiscono su mediatori specifici, nel percorso diagnostico dell’asma grave occorre identificare le peculiari caratteristiche fisiopatologiche, infiammatorie e cliniche di ciascun paziente, per consentire al medico di personalizzare la strategia terapeutica. Le consulenze specialistiche gratuite, offerte nell’ambito di “Asma zero week” sono destinate alle persone che hanno già ricevuto una diagnosi di asma. Per prenotare una consulenza occorre chiamare il Numero Verde 800 628989 dal lunedଠal venerdà¬, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00. AGIPRESS

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