Un intreccio tra le vicende biografiche del pittore Gustav Klimt di tra Ottocento e primi Novecento
AGIPRESS – FIRENZE – Un romanzo di Paola Romagnoli, edito da Mondadori Electa, che intreccia le vicende biografiche del pittore Gustav Klimt con le voci delle donne che lo hanno accompagnato tra la fine dell’Ottocento e il 1918, anno della sua morte. A cavallo tra finzione e storia, l’autrice evidenzia con straordinaria efficacia il ruolo che l’universo femminile ha avuto nella vita e nell’arte di Klimt, sullo sfondo di una Vienna nobile e sfavillante, dove nascono la Secessione Viennese, le sinfonie di Mahler e la psicoanalisi di Freud. Il libro sarà presentato domani venerdଠ10 febbraio a Santo Stefano al Ponte a Firenze dove interverranno l’autrice e Sergio Risaliti, curatore della mostra Klimt Experience. Letture di Marco Vichi.
IL LIBRO – Di Gustav parla tutta Vienna, e non c’è personaggio della buona società che non sia incappato almeno una volta nel suo nome. I suoi ritratti sono molto richiesti e gli giungono sin dall’estero commesse per decorare con il suo tocco sontuoso le pareti e i soffitti di monumenti e grandi palazzi. Sono senza dubbio le donne a ispirarlo. Davanti al cavalletto ne percepisce la presenza prima ancora che il suo sguardo scivoli lungo le sinuosità dei loro corpi. Le donne sono le sue muse. Gustav è circondato dalle donne: a tratti burbero e sfuggente, è un uomo che attrae. Lo sanno Emilie, stilista e imprenditrice affermata, la compagna di vita che non lo avrà mai solo per sé; Hermine e Clara, le sorelle che condividono la dedizione nei suoi confronti; Marie, che porta in grembo suo figlio, ma sarà una madre sola. Lo sa la giovane Alma, si dice sia la donna più bella di Vienna e l’ha stregato con la sua determinazione e gli abbracci clandestini rubati alle convenzioni. E anche Olga, l’enigmatica donna dai capelli rosso fiamma. Lunghi, molto lunghi. A queste figure si aggiunge, come una sorta di controcanto, una voce femminile, figlia dell’acqua.
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