AGIPRESS – PERUGIA – Il premio Nobel 2020 per la Chimica Emanuelle Charpentier ha ricevuto il Dottorato Honoris Causa in Biotecnologie dall’Università degli Studi di Perugia dove ha tenuto una Lectio magistralis che ha attirato e entusiasmato migliaia di studenti e giovani ricercatori accorsi per ascoltarla. Charpentier è la scienziata che insieme alla collega americana Jennifer A. Doudna ha ricevuto il Nobel quattro anni fa per lo “sviluppo di un metodo per la scrittura del genoma” (una sorta di tecnica taglia-incolla il Dna che permette di riscrivere il codice della vita). Un percorso di studi e di ricerca con enormi prospettive sia in campo diagnostico che terapeutico che va avanti e che Charpentier ha illustrato prima nella sua Lectio nella sede dell’Ateneo perugino e poi in serata alla platea del Teatro Cucinelli a Solomeo durante l’evento “Scienza e Umanesimo in dialogo”, al quale ha partecipato insieme al magnifico rettore dell’Unipg Maurizio Oliviero, all’imprenditore Brunello Cucinelli e allo scienziato umanista Mauro Ferrari. Alla professoressa Charpentier, microbiologa, genetista e biochimica di fama internazionale, fondatrice, direttrice scientifica e manager del Max Planck Unit for the Science of Pathogens di Berlino nonché membro dell’Accademia delle Scienze e dell’Accademia delle Tecnologie, si devono studi pionieristici ed estremamente innovativi in materia di tecniche di editing del genoma umano. Il dibattito (moderato da Eva Crosetta), si è snodato attraverso una serie di riflessioni dedicate a quei valori fondamentali che pongono Scienza e Umanesimo in un rapporto di reciproca integrazione, in virtù della migliore innovazione, della sostenibilità tecnologica e dell’armonia tra tutti gli esseri. A proposito del ruolo dell’Intelligenza Artificiale nei settori della ricerca e in particolare in quelle relative al genoma umano, Charpentier, a margine del dibattito, ha spiegato che sarà fondamentale ma che non essendo priva di rischi, altrettanto fondamentale sarà la condivisione nella comunità scientifica e non solo di un approccio etico nel suo utilizzo. Il dibattito è stato poi seguito dallo spettacolo “RiconoScienza” che ha visto protagonista lo scienziato Mauro Ferrari, assieme a dei brillanti musicisti, che ha dimostrato come anche il dolore (la sofferenza per la perdita di una persona cara, nel suo caso la giovane moglie 32enne madre di tre figli) possa essere trasformato in energia positiva, la stessa che ha portato poi lo scienziato veneto da matematico a diventare uno dei più importanti ricercatori in campo oncologico per la cura contro il cancro. Le terapie di ultima generazione dall’equipe da lui diretta verranno avviate alla sperimentazione clinica a breve. Lo spettacolo, connubio riuscito tra scienza e arte che ha visto la regia di Marina Massironi, è stato salutato con una standing ovation finale. «Il mio sentimento di gratitudine è grande perché ho ascoltato discorsi di altissimo livello scientifico, morale, umano – è stato il commento di Cucinelli sia in riferimento alla presenza del Premio Nobel Emmanuelle Charpentier sia dello scienziato e amico Mauro Ferrari -. Grazie di cuore a questi nostri visionari ospiti, che ci hanno ricordato che la ricerca è insieme scientifica e umana, donandoci una nuova speranza per la crescita spirituale dell’essere umano».
D. Miliani