AGIPRESS – BOLOGNA – Si chiude dopo 11 giorni di programmazione la diciannovesima edizione di Biografilm di Bologna, Un festival prorompente e riflessivo, ricco di contenuti, ospiti, pubblico, dibattiti e tante occasioni per riflettere sul tema dell’identità e sul presente. “Siamo toccati dall’entusiasmo con cui l’edizione di quest’anno di Biografilm è stata accolta da un pubblico curioso, attento e felice di far parte della nostra comunità , perché alla fine il tema dell’edizione di quest’anno “Essere e Avere” ha avuto una risposta: siamo una comunità e abbiamo ogni anno l’occasione per celebrarla” dichiarano Chiara Liberti e Massimo Benvegnù, direttori artistici del festival. In occasione della cerimonia di premiazione, il Festival ha proiettato in anteprima italiana Jerry Lee Lewis: Trouble in mind, il documentario di Ethan Coen dedicato a una delle figure più originali del rock ˜n’ roll. Il ricavato della serata sarà devoluto a sostegno delle popolazioni colpite dall’alluvione sul fondo dedicato dall’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia Romagna.
“Siamo estremamente felici dei risultati di questa edizione di Biografilm Festival. La sala è un luogo di massima importanza per noi e poter ospitare qui il pubblico e gli ospiti in queste undici giornate, è e rimane la nostra più grande gioia ogni anno – afferma il Direttore Generale Massimo Mezzetti “ Il programma di quest’anno si è distinto per intensità e ricchezza di temi. Un programma di valore e di valori. Il mio ringraziamento va al lavoro svolto dai due nuovi direttori artistici e a tutto lo staff della programmazione, nonché, è giusto ricordare, a tutto il team di Biografilm, volontari compresi, a cui va la mia più sincera gratitudine. Senza di loro questo festival non sarebbe possibile. In questa diciannovesima edizione si sono rafforzatele sinergie con il territorio, avviando anche nuove collaborazioni con realtà associative, culturali e sociali. Nel clima di incertezza che le realtà culturali stanno vivendo, allearsi e lavorare insieme è decisivo e lungimirante”.
Quattro premi sono andati a Rai Documentari. Tre sono stati conferiti a “After the bridge”, il documentario di Davide Rizzo e Marzia Toscano che racconta la vita di Valeria Collina, sconvolta dalla morte del figlio Youssef, membro di un commando jihadista, ucciso dalla polizia durante l’attentato terroristico compiuto sul London Bridge nel 2017 a Londra. Ad “After the bridge” sono andati il Best Film BPER Award come miglior film della sezione Biografilm Italia, l’Audience Award assegnato dal pubblico e infine il premio di distribuzione L’Italia che non si vede. Rassegna itinerante di cinema del Reale. La Giuria di Biografilm Italia ha motivato l’assegnazione del premio come miglior film in concorso a “After the bridge” con la seguente motivazione: “L’estrema padronanza del linguaggio cinematografico rende questo struggente ritratto di una madre in lutto, la storia di una donna che è molto più della somma delle sue tragedie”. Il quarto premio se l’è aggiudicato un altro titolo di Rai Documentari, “Luci per Ustica” di Luciano Manuzzi, dedicato alla tragedia di Ustica nella quale persero la vita le 81 persone che si trovavano a bordo del DC9 dell’Itavia abbattuto il 27 giugno 1980. “Luci per Ustica” ha ricevuto l’Audience Award Biografilm Art & music 2023. “Vincere con due progetti distinti – dichiara il direttore di Rai Documentari Fabrizio Zappi – mi rende particolarmente felice perché si mette in luce un lavoro svolto in profondità nel mondo del documentario italiano. Si tratta di due opere diverse per stile narrativo e modalità produttive, ma unite da grande sensibilità per le tematiche sociali affrontate e da un’elevata qualità artistica”. AGIPRESS