La Toscana si accinge ad essere la prima bioregione italiana. Il 30 marzo a Greve in Chianti la proposta di costituzione
AGIPRESS – FIRENZE – Il 30 marzo si terrà a Greve in Chianti una giornata dedicata alla proposta di costituzione della Bio Regione Toscana. L’iniziativa, promossa da Città del Bio, Uncem e Assogal, vuole essere anche una giornata d’incontro dei biodistretti della Toscana. La Toscana dunque si accinge ad essere la prima bioregione italiana, un’idea progettuale che è stata presentata nelle settimane scorse all’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori.
Il 30 sono stati invitati a Greve, dove si è costituito il primo distretto del biologico, l’assessore regionale Gianni Salvadori, i sindaci dei Comuni di San Gimignano, della Val d’Orcia, del Chianti, della Val di Chiana, del Casentino, nei cui territori si sono costituiti, o sono in via di costituzione i bio distretti. Hanno confermato la loro presenza gli assessori all’ambiente di Norimberga Peter Pluschke, e di Torino Enzo Lavolta, entrambi vice presidenti della rete europea “Città del Bio”, con il Presidente Claudio Serafini, il sindaco di Correns Michaà«l Latz e il presidente del movimento bio danese Per Kà¸lster, il Presidente di Res Tipica Fabrizio Montepara e il bio distretto Chianti Classico. Il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi ha manifestato il suo “grande interesse per un luogo d’incontro tra Comuni e rappresentanti dei bio distretti a livello della Bio Regione Toscana”.
COSA E’ – L’idea della Bio Regione Toscana nasce come luogo d’incontro e di scambio di esperienze dei bio distretti e delle filiere del biologico, come luogo di interlocuzione delle organizzazioni professionali degli agricoltori e delle associazioni dei produttori del biologico. Una voce pubblica che parte dal basso, dai Comuni, costruttiva e aperta al servizio del mondo del biologico e della Regione Toscana. “Con questo spirito di condivisione e crescita si sviluppa la Bio Regione Toscana” afferma Claudio Serafini presidente sella rete Europea di città del Bio. “Una Bio Regione Toscana – aggiunge – in grado di collaborare, per esempio, con la Bio Regione della Baviera su progetti quali l’innovazione, la conoscenza e il trasferimento tecnologico che sono tra le priorità della nuova Pac. Reti e territori, innovazione e occupazione giovanile nel segno della sostenibilità e dell’agricoltura biologica, anche questo vuole essere la Bio Regione Toscana”. Questi obiettivi, per essere applicati, richiedono un sistema di coordinamento tra i territori rappresentati dai Comuni, dalle reti di filiere e da aggregazioni di aziende biologiche oltre che da enti di ricerca su scala europea adatti a colmare l’attuale eterogeneità dimensionale, organizzativa e funzionale del settore.
“Un momento importante “ afferma il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani “ che va nella direzione della valorizzazione del territorio e delle produzioni tipiche agroalimentari ed artigianali dell’intera regione intesa dunque come insieme di eccellenze condivise e legate tra loro”. “Il 2015 sarà l’anno dell’Expo di Milano “ ha affermato il Sindaco di Greve in Chianti Alberto Bencistà – che avrà al proprio centro il tema dell’alimentazione e del cibo con tutte le sue coniugazioni possibili, soprattutto ambientali. Per la Toscana si tratta di un’occasione straordinaria, la prima bio regione a livello nazionale all’avanguardia, anche alla luce della crescente richiesta del mercato di prodotti biologici che fanno bene alla salute e che allo stesso tempo contribuiscono in maniera significativa alla diminuzione dell’inquinamento”.
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