AGIPRESS – Gli effetti della dipendenza da social nei bambini e adolescenti sono sempre più visibili e pervasivi, la maggior parte dei ragazzi possiede uno smartphone fin dall’infanzia. Le conseguenze sono: ansia, isolamento, cali di attenzione, disturbi del sonno. “Non si deve tornare indietro – spiega in una nota Maria Antonietta Gulino, presidente dell’ordine degli psicologi della Toscana – ma è fondamentale aumentare la sicurezza dei social e l’attenzione in merito di genitori e insegnanti. Velocità, precarietà dell’accesso alle informazioni, immediatezza e scarsa protezione. È la realtà dei social network, vissuta in prima persona da bambini e adolescenti, che preoccupa adulti, esperti, insegnanti e genitori – dice Gulino –. Bisogna aumentare la sicurezza, per agire in protezione della salute mentale dei piccoli e degli adolescenti, che non hanno strumenti critici e di autotutela”.
Secondo una ricerca di Save The Children, nel 2022 il 78,1% dei bambini con meno di 11 anni possedeva uno smartphone e il 41,8% degli under 11 utilizzava già i social network: in prevalenza Whatsapp, Instagram e Tiktok. Il trend è in continuo aumento, dunque immaginiamo che oggi queste percentuali siano ancora maggiori. “Così tante immagini, suoni, stimoli visivi e auditivi, mediati da contenuti di ogni tipo, possono inquinare la mente, distrarre dagli obiettivi, riempire vuoti, avere esiti non funzionali sulla capacità di attenzione e concentrazione, sul sonno, sull’alimentazione, sul proprio stile di vita tutto da costruire – conclude Gulino –. Il grande rischio è di riempirsi di contenuti, alcuni anche rischiosi per la propria salute, che si depositano e rallentano la crescita sana, la funzionale e sicura raccolta di informazioni per imparare a muoversi a scuola, in famiglia, nelle relazioni con gli altri. Gli adulti devono fare la loro parte, come custodi della salute dei piccoli e degli adolescenti, prestando attenzione a come i propri figli si relazionano con i social, mostrando interesse e alimentando il confronto e lo scambio con loro”. AGIPRESS
Davide Lacangellera