AGIPRESS – Mordano (Bologna). Un nuovo impianto per fornire l’acqua a 13 Comuni tra Imola e Ravenna, a sostegno di una elaborata rete acquedottistica per collegarli, ottimizzando e potenziando il sistema idrico. È il nuovo potabilizzatore di Hera e ConAmi, che oggi hanno aperto le porte del cantiere dove sorgerà l’opera, a Bubano, frazione di Mordano nell’imolese, con termine dei lavori prevista nel 2026. Si tratta, spiega la stessa Hera, dell’intervento “più rilevante, in ambito acquedottistico, mai realizzato sul territorio gestito dal Gruppo, sia per il valore economico dell’investimento e sia per l’ampiezza del sistema territoriale coinvolto”, possibile grazie a un investimento di circa 50 milioni di euro, di cui 31 finanziati da ConAmi e 17 da Hera, all’interno del piano generale condiviso e approvato da Atersir, l’ente regionale di regolazione per i servizi idrici e i rifiuti, più oltre un milione dal Piano nazionale Acquedotti. L’obiettivo è di fornire un servizio “ancora più solido, sicuro, efficiente e resiliente, in grado di adattarsi maggiormente anche alle conseguenze dei cambiamenti climatici”. Due i tasselli principali del progetto: il nuovo potabilizzatore che sta appunto prendendo forma a Bubano, con una potenzialità quadrupla rispetto all’impianto attuale, passando a produrre 160 litri al secondo di acqua potabile rispetto ai 40 litri attuali, e la nuova condotta, lunga 17 chilometri, che collega l’impianto alla rete idrica di Castel Bolognese e che, oltre a quest’ultimo Comune, sarà in grado di e servire un territorio molto ampio. Quello in cui ricadono Imola, Mordano, Riolo Terme, Bagnara di Romagna e Solarolo, Conselice, Sant’Agata sul Santerno, Castel San Pietro Terme, Castel Guelfo e Medicina. Poi anche Dozza e Massa Lombarda. Gli obiettivi dell’opera, avviata nel 2022 con la posa delle prime condotte, sono di aumentare la riserva idrica, creare un sistema più flessibile, e rispondere sempre meglio alla crescente domanda di acqua dovuta all’espansione residenziale e industriale sul territorio, riducendo il consumo di risorsa idrica proveniente dai pozzi. Per illustrare lo stato di avanzamento dei lavori, Hera e ConAmi hanno incontrato lo stampa questa mattina all’interno del cantiere. Sono intervenuti i sindaci di Mordano e Castel Bolognese Nicola Tassinari e Luca Della Godenza, Marco Panieri, presidente dell’Assemblea dei sindaci di ConAmi, Fabio Bacchilega, presidente ConAmi, e i tecnici di Hera Erika Carloni, responsabile del procedimento, e Paolo Gelli, responsabile Operations Idrico Emilia. In questo senso, il nuovo potabilizzatore di Bubano costituisce lo stralcio più rilevante del progetto, con oltre 30 milioni di euro finanziati completamente da ConAmi. L’impianto, oltre a quadruplicare la produzione di acqua potabile per uso civile arrivando a 160 litri al secondo, prevede di ottimizzare la linea di trattamento industriale che continuerà a produrre, come oggi, 400 litri al secondo di acqua, alimentando anche potabilizzatori più piccoli della zona, come per esempio Castel San Pietro, Conselice e Sant’Agata. Sarà inoltre realizzato un adeguato trattamento fanghi per tutto il sito impiantistico, soluzione che rende più efficiente il processo di trattamento dell’acqua, limitando gli scarichi al minimo possibile. L’impianto sta prendendo forma nel segno dell’economia circolare: il terreno movimentato durante i lavori è stato completamente recuperato. Dei circa 30.000 metri cubi mossi, circa 1.000 sono serviti a rafforzare e rifare gli argini del fiume Senio, nella zona di Cotignola; altri 10.000 sono stati recuperati nella produzione di mattoni ad alte prestazioni energetiche nella fabbrica Wienerberger situata a meno di un chilometro dal cantiere; circa 15.000 metri cubi serviranno a mettere in sicurezza le scarpate di alcuni fronti di lavoro nel sito estrattivo di Recter che si trova a un paio di chilometri dal cantiere; e infine, circa 5.000 metri cubi saranno recuperati nel sito del nuovo impianto per le opere a verde previste a fine lavori. Il nuovo potabilizzatore occuperà un’area di 30.000 metri quadrati. Ad oggi sono stati scavati circa 22.000 metri cubi di terreno, ne rimangono quindi circa 8.000. Sono state completate le fondazioni di tutti i fabbricati, realizzando quasi 1.900 colonne per una lunghezza totale che sfiora i 30 chilometri, e sono iniziati i primi getti delle opere civili. Entro maggio si apriranno tre nuovi fronti di lavoro con l’installazione di tre grandi gru per realizzare i manufatti a servizio del processo di potabilizzazione. Entro giugno si aprirà un quarto fronte per realizzare la palazzina degli uffici, e in estate inizierà l’installazione delle opere elettromeccaniche. I serbatoi di accumulo passeranno dai 1.800 metri cubi attuali a oltre 3.000. Per la nuova dorsale idrica che collega Bubano alla rete di Castel Bolognese, è previsto un intervento in due stralci, che attraverserà Mordano, Imola e Solarolo, per terminare a Castel Bolognese. Il tracciato si sviluppa prevalentemente in area di campagna. Alcuni tratti di rete saranno posati con tecnologia “no-dig”, ossia senza scavi a cielo aperto, tramite trivellazioni. Agipress
