L’Assemblea dell’Autorità Idrica Toscana approva la tariffa del servizio idrico integrato per il 2012 -2013, al costo di 2 euro circa a metro cubo in tutta la Toscana, lo stesso dell’anno scorso.
AGIPRESS – Firenze – “L’approvazione della tariffa a 2 euro a metro cubo “ ha detto l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini “ è avvenuta con una decisione sofferta, perché il metodo imposto dall’Autorità nazionale, seppur provvisorio, scontenta tutti. Proprio per questo la Regione ha voluto e vuole essere accanto ai sindaci per avviare insieme un percorso nei limiti delle competenze degli Enti Locali e della Regione Toscana. Tutto questo con l’auspicio che faccia la sua parte, indispensabile, anche il governo. Rivolgiamo un appello perché da Roma arrivino risposte o in termini di risorse aggiuntive o in termini di leggi che ci mettano nelle condizioni di dare seguito agli esiti referendari. Vogliamo intraprendere un percorso virtuoso e condiviso “ ha continuato Bramerini “ con tempi certi. Ci avvarremo, cosଠcome indica la legge di riforma degli ATO, di due strumenti importanti, la Consulta, istituita dal Consiglio Regionale, composta da soggetti designati dalle associazioni sindacali, imprenditoriali, dalle associazioni dei consumatori e dalle associazioni ambientaliste e dal Forum dei movimenti per l’acqua che ha il compito di formulare proposte sulla qualità , l’efficienza e l’efficacia dei servizi; e dell’Osservatorio, che supporterà la Giunta per garantire trasparenza e informazione sui dati e costi relativi ai servizi. Insomma, tutti i portatori di interesse potranno confrontarsi avendo presenti da un lato le tariffe per le famiglie, le imprese e la difficile situazione in cui versano i bilanci degli Enti Locali tra tagli e patto di stabilità “.
Nello spirito del referendum sulla pubblicizzazione del servizio idrico integrato, i sindaci hanno deciso dunque di sviluppare insieme alla Regione Toscana un percorso per una ridefinizione della governance delle aziende di gestione con l’obiettivo di valorizzare la presenza ed il ruolo della componente pubblica. Questo, piuttosto che riacquistare le quote azionarie delle aziende esistenti possedute dai partner pubblici, un’operazione che, con il metodo transitorio varato dall’Autorità per l’energia Elettrica ed il gas (AEEG), verrebbe a costare 1,5 miliardi di euro solo per la Toscana.
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