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10 Gennaio 2023

A parole tutti amano la bicicletta


AGIPRESS – Se la usassero tutti, diminuirebbe l’inquinamento e le città sarebbero più vivibili e sicure. Sembrerebbe tutto molto facile e molto bello. Eppure, l’Italia ha continuato a scommettere sull’automobile, investendo negli ultimi anni per la mobilità a quattro ruote cento volte quanto mette sul piatto per la bici. Alla fine dello scorso anno, il nostro paese risultava ancora in fondo alla classifica europea per i chilometri di piste ciclabili.

Mentre qualcuno si attendeva uno scatto d’orgoglio e di buon senso, con la nuova legge di bilancio, invece, il nuovo governo ha affossato le speranze di chi usa la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano. Dei quasi 100 milioni di euro ancora disponibili per due anni del vecchio piano per la realizzazione di piste ciclabili, il governo Meloni ne ha lasciati appena dieci per i prossimi tre anni.

Invece di rilanciare, quindi, si è deciso di frenare la crescita degli utenti di biciclette e altri mezzi ecologici, come i monopattini elettrici. “L’Italia non è un paese per bici”, dichiara il rapporto sullo stato della mobilità ciclabile in Italia, pubblicato a fine 2022 da Clean Cities insieme a Fiab, Kyoto e Legambiente.

Come detto, il belpaese è ultimo in Europa per km di piste ciclabili con 2,8 ogni 10mila abitanti. Al solito, tra nord e sud le differenze sono enormi. Mentre città come Modena, Ferrara e Reggio Emilia rivaleggiano con Amsterdam, Copenaghen e Helsinki, alcuni capoluoghi del sud non hanno neanche un pezzetto di strada riservata alla bicicletta. Meno piste ciclabili uguale meno sicurezza per i ciclisti. La politica ha deciso di tagliare gli investimenti nelle infrastrutture che avrebbero reso le strade più sicure per gli utenti più deboli. Eppure le morti sulle strade italiane sono l’argomento degli ultimi giorni sulle cronache dei giornali. AGIPRESS

di Luca Lari

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