Dal 5 al 7 maggio capitale italiana dell’economia sostenibile.
AGIPRESS – PARMA – Premi Nobel, esperti, ricercatori, imprenditori e istituzioni si danno appuntamento dal 5 al 7 maggio a Parma che diventerà , per qualche giorno, la capitale italiana dell’economia sostenibile. Torna, in occasione della dodicesima edizione della Green Week, il Festival della Green Economy promosso da ItalyPost, Fondazione Symbola e l’Economia del Corriere della Sera. La manifestazione ha un programma ricco che prevede una settantina di eventi e trecento relatori. Oltre ad alcuni eventi clou dedicati ai temi delle risorse idriche, dell’edilizia, delle energie rinnovabili, il festival sarà caratterizzato da specifiche sezioni tematiche composte da cinque incontri ciascuna.
I temi toccheranno le questioni del settore food, la logistica e il viaggiare sostenibile, impresa e sostenibilità , il lusso di essere sostenibili, il packaging e il mondo digitale. Nei diversi panel, verranno raccontate le storie delle imprese italiane che stanno affrontando con successo la transizione green. Gli ospiti porteranno esempi pratici di progetti che hanno non solo un grande valore economico ma soprattutto ambientale. Si parlerà della prima acciaieria al mondo a emissioni zero, delle proteine vegetali come approccio a un’alimentazione sostenibile ma anche di benessere e flessibilità sul luogo di lavoro attraverso l’integrazione con il digitale.
Per il Festival della Green Economy sono attese a Parma migliaia di persone tra cui gli studenti delle università italiane, imprenditori e operatori del settore, giornalisti e divulgatori, i responsabili della sostenibilità di alcune centinaia di imprese. Il Festival sarà anticipato dal 2 al 4 maggio da un tour nelle “Fabbriche della Sostenibilità “, alla scoperta di decine di aziende sparse in tutta Italia protagoniste dell’innovazione nel campo della sostenibilità . Si tratta di visite guidate, nei siti produttivi delle aziende che si stanno distinguendo per innovazione e sostenibilità . I campi nei quali operano queste azienda spaziano dall’alimentazione alla cosmetica, dalla chimica al trattamento dei rifiuti. AGIPRESS
di Luca Lari
