AGIPRESS – BRUXELLES – Il Forum sulla Disabilità che si è svolto a Bruxelles ha acceso i riflettori sulle sfide che le persone con disabilità devono affrontare riguardo alla partecipazione al processo politico, come elettori, candidati e funzionari eletti. “Credo che quando si parla di questo tema, lo dovremmo fare con la massima attenzione verso quelli che sono i mutamenti di una società che evolvendosi in maniera particolarmente veloce, da un lato è capace di superare pregiudizi e stereotipi, dall’altra però la velocità può diventare un ostacolo verso la giusta attenzione che dovrebbe essere posta su certe tematiche”. Queste le parole dell’On. Francesca Peppucci (FI-Gruppo PPE) durante il suo intervento al Forum. “I candidati ed i funzionari eletti hanno chiaramente una propria vita personale e lavorativa, ed è evidente che questi, oltre ad occuparsi a 360° delle varie tematiche affrontate nei contesti istituzionali, per affinità e per sensibilità, riescono a dare il loro contributo in determinati ambiti. In Europa ci sono 101 milioni di persone con qualche forma di disabilità- dichiara l’On. Peppucci – si tratta del 27% della popolazione europea di età superiore ai 16 anni. Eppure meno del 5% degli attuali membri del Parlamento Europeo si identifica come persona con disabilità. Io rientro in quel risicato 5% di persone che vive una condizione di disabilità, seppur invisibile”
“Quanto costa economicamente, socialmente, personalmente ad una persona con disabilità candidarsi? La risposta è tanto – continua – così tanto da decidere di non candidarsi. L’Unione Europea e i Governi Nazionali devono farsi carico di questa situazione, per garantire alle persone con disabilità un sostegno adeguato (e non intendo economico), per la campagna elettorale e per consentir loro di essere elette su un piano di parità con tutti gli altri candidati. Quando si è esposti pubblicamente, in generale si è troppo spesso vittime di attacchi inopportuni che cadono nella sfera personale. Ebbene, non credo che la strada migliore per permettere ad una società di crescere in maniera giusta e sana, sia quella di tollerare le accuse di sfruttamento per fini elettorali rivolte a chi decide di raccontare la propria esperienza personale di disabilità. E’ urgente- conclude – mettere nelle giuste condizioni le persone con disabilità, in tutti i Paesi UE, per permettere loro di esprimere il proprio voto in modo libero, segreto, personale. Le persone devono essere messe nella condizione di poter votare, perché una vera libertà si acquisisce tramite una democrazia forte, ed una democrazia forte la possiamo avere solo garantendo a tutti il diritto di voto”. AGIPRESS