90 anni di radiocronaca, il ricordo di Riccardo Cucchi.
AGIPRESS – La voce che accompagna il tocco del pallone. Parole che raccontano una partita di calcio, la tratteggiano, la delineano e portano nelle case i suoni e i colori dello stadio. Era il 1° gennaio 1933 quando la voce di Nicolò Carosio raccontò Italia-Germania, che terminò 3-1 per gli Azzurri. Sono trascorsi novanta anni dalla prima radiocronaca ufficiale di una partita di calcio. Nessun commentatore accanto, ma un’unica voce, inconfondibile, confidenziale, quella del ” quasi gol”, quella di Carosio.
A ricordare questo anniversario speciale è Riccardo Cucchi, voce storica di Radio Rai, che ci ha accompagnato dal 1982 al 2017 con le sue radiocronache ” minuto per minuto” nelle domeniche di pallone e nell’indimenticata finale 2006 che vide laurearsi l’Italia campione del mondo. “La radiocronaca è l’arte di far vedere ciò che non si vede – spiega Riccardo Cucchi- la capacità di creare con le parole immagini da riprodurre nella mente. Di descrivere un campo di gioco, i suoi colori, i suoi profumi. E di trasmettere emozioni da condividere con chi ascolta. È l’arte del racconto in diretta, senza un canovaccio che non sia quello del gioco che scorre davanti agli occhi del radiocronista”.
E poi un omaggio a Nicolò Carosio. “Carosio ha intuito per primo che era possibile creare immagini con le parole – continua Cucchi- parole talmente appropriate che ancora oggi sono, forse inconsapevolmente, usate dai moderni narratori. Perché un “traversone”, un “tiro dal limite” o una “fuga sulla fascia” non hanno età . In pochi credevano che sarebbe stato possibile. Erano scettici persino i dirigenti dell’Eiar ai quale propose di provarci. Ha avuto ragione Carosio. Il calcio alla radio vive ancora la sua meravigliosa gioventù. Grazie a lui”. AGIPRESS
di Gaia Simonetti