Al via la 45esima edizione.
AGIPRESS – Non c’è una competizione, nel panorama motoristico, che possa eguagliare il fascino della Dakar. Saranno i panorami del deserto, le storie di piloti e mezzi portati al limite in una sfida contro il cronometro e la natura ma l’attrazione che esercita questa gara è rimasta intatta nel corso del tempo. Da quando prese il via nel 1979 con il nome di Parigi-Dakar, per le città di partenza e arrivo, fino a oggi che riporta solo il nome della capitale del Senegal, ogni anno il rally incorona un eroico vincitore. Giunta quest’anno alla sua 45esima edizione, la Dakar prende il via il 31 dicembre per svolgersi su un percorso di 8.549 km che attraversa, da ovest a est, la penisola arabica in quindici giorni e quattordici tappe. Per quattro giorni, la carovana della Dakar si muoverà all’interno del Rub’ al-Khali, noto come “Quarto Vuoto”, il più grande deserto di sabbia del mondo. L’arrivo è fissato il 15 gennaio a Dammam, città affacciata sul Golfo Persico dove, chi ne sarà capace, taglierà il traguardo.
Gli equipaggi iscritti sono 365 per un totale di oltre mille persone tra piloti e navigatori, senza contare le persone che affiancheranno i temerari partecipanti per occuparsi della logistica. I piloti correranno a bordo di auto, quad, camion o in sella alle moto. Eccellenti capacità di guida, straordinaria preparazione fisica e mentale, notevoli abilità di orientamento e tanto coraggio sono le qualità minime che i partecipanti devono possedere per soltanto cominciare a pensare di prendere il via. La pericolosità della gara è una componente suggestiva per piloti e spettatori. Sono 76 le persone che hanno perso la vita nello svolgimento della gara, tra cui il suo inventore Thierry Sabine e il campione toscano di motociclismo Fabrizio Meoni, che perse la vita in una tappa desertica in Mauritania.
Continua comunque, con 69 piloti italiani al via, la lunga storia d’amore tra l’Italia e la Dakar. Tra tutti gli iscritti, uomini donne, il leggendario motociclista Franco Picco, mai vincitore ma due volte secondo e una volta terzo, alla sua ventinovesima partecipazione. In sella a una Fantic, Picco porta sul cupolino il numero 67, la sua età anagrafica. La Dakar ha visto anche vittorie tricolori. Nella categoria moto, Edi Orioli ne ha vinte quattro e Fabrizio Meoni due, ultimo italiano a vincere in sella a una moto esattamente vent’anni fa. A bordo di un camion, Francesco Perlini ne ha vinte due di seguito, una a testa per Giorgio Villa e Giacomo Vismara. Tra i navigatori della Dakar c’è stato anche Rentao Pozzetto, di professione attore comico ma grande appassionato di motori, che insieme al pilota Vismara portò il suo camion al quinto posto della dakar del 1987. AGIPRESS
di Luca Lari