DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

16 Dicembre 2022

Primo caso asportazione rene e tumore esteso

Eseguito a Pisa con tecniche totalmente mininvasive.

AGIPRESS – PISA – Per la prima volta al mondo è successo nella città della Torre Pendente. Non ci sono altri casi né in letteratura né in altri luoghi del Pianeta. E’ accaduto a Pisa quando, all’inizio dello scorso ottobre, è stato eseguito con tecniche totalmente mininvasive un intervento di asportazione del rene sinistro accompagnato dalla rimozione di un esteso trombo tumorale che giungeva sino al cuore. Il paziente “ un uomo di 75 anni proveniente dalla Liguria “ dopo nove giorni di degenza è stato dimesso ed è in buone condizioni cliniche. Non si trattava certo di una patologia semplice. Sfortunatamente questo caso rientrava infatti non solo nel 19% di quelli in cui il tumore al rene è accompagnato da una trombosi venosa, ma anche nell’1% in cui il trombo tumorale è molto esteso (circa 4 centimetri all’interno del cuore). Di fronte a situazioni cosଠcomplesse finora, nella stragrande maggioranza dei casi, si era proceduto alla completa asportazione del rene e del trombo accedendo chirurgicamente all’addome e al torace con tecnica tradizionale (cosiddetta “a cielo aperto”). Ciò comporta in primo luogo un’elevata mortalità , e in ogni caso, un elevato sanguinamento e un lungo decorso post-operatorio nonché complicanze.

Nel dettaglio ci è entrato Giorgio Pomara, direttore dell’unità operativa Urologia 2, che ha coordinato l’intervento. “Considerata la complessità di ciò che avremmo dovuto affrontare, ci siamo chiesti se avremmo potuto ridurre i rischi per il paziente utilizzando le tecniche mininvasive – endovascolari e robotiche – che utilizziamo in altri casi. Pur non trovando precedenti nella letteratura scientifica, abbiamo deciso, assieme al paziente e ai tanti specialisti coinvolti, di percorrere la strada della mininvasività ” ha detto Pomara. Nelle dodici ore totali di procedure si sono alternati diversi specialisti e diverse equipe. Quella cardiochirurgica (Andrea Colli, Laura Besola) ha effettuato l’aspirazione endovascolare della trombosi cardiaca e cavale superiore sotto guida ecocardiografica transesofagea (Fabio Guarracino, Carmelo Vullo), grazie all’impiego di un sistema dedicato: AngioVac System. Ciò ha permesso all’equipe degli urologi (Giorgio Pomara, Michele Santarsieri, Girolamo Fiorini) e dei chirurghi generali (Piero V. Lippolis, Erion Rreka, Lorenzo Piccini) di procedere prima all’asportazione del rene sinistro e successivamente del trombo cavale utilizzando la piattaforma robotica DaVinci Xi. Il buon esito della procedura è stato confermato sia in sala, nel corso dell’intervento, sia nelle fasi successive, dai controlli radiodiagnostici effettuati da Elena Bozzi e Laura Crocetti (dell’unità operativa Radiologia interventistica, diretta da Roberto Cioni) ed ecocardiografici eseguiti da Vincenzo Napoli.

Come tiene a sottolineare Giorgio Pomara, “un intervento come questo non sarebbe stato possibile senza l’altissima professionalità e assieme la totale disponibilità a lavorare assieme di tutti gli specialisti, gli infermieri e i tecnici coinvolti”. Oltre all’unità operativa Urologia 2, hanno partecipato: l’unità operativa Cardiochirurgia, la sezione dipartimentale Chirurgia generale e peritoneale, l’unità operativa Anestesia e rianimazione cardiotoracovascolare, l’equipe anestesiologica del Centro multidisciplinare di chirurgia robotica. AGIPRESS

di Francesca Franceschi

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