Chirurgia, l’AOUP dà una nuova vita ad una paziente colpita da danni cerebrali e paralisi.
AGIPRESS – PISA – Quattro ore di intervento, cinque giorni di degenza in Neurorianimazione e il poter tornare a casa dicendo addio alla paralisi facciale con cui conviveva e ad una qualità di vita assai difficile. E’ ancora una volta la città di Galileo a guidare le rivoluzioni della ricerca scientifica. O, per dirla ancora meglio, della medicina e della chirurgia. A Pisa, infatti, nei giorni scorsi è stato realizzato un intervento chirurgico multidisciplinare ad alta complessità che ha coinvolto neurochirurghi, neuroradiologi, chirurghi maxillo-facciali, anestesisti della neuro-rianimazione oltre a tutte le altre figure sanitarie (infermieri e tecnici) dell’ èquipe chirurgica. Un’operazione, rarissima per complessità ma anche per patologia, che ha restituito la piena funzionalità temporo-mandibolare e neurologica ad una paziente che, da circa due mesi, aveva accusato improvvisamente fenomeni di paralisi al volto con forte dolore e deformazione del viso, cefalea acuta e persistente, vertigini e difficoltà nel camminare.
Dai primi esami strumentali di neuroradiologia era emersa una grande formazione alla base cranica che stava erodendo il pavimento, alterando anche la conformazione della mandibola nonché compromettendo gravemente nervi e cervello. Dall’esame istologico della massa asportata effettuato nel reparto di Anatomia patologica 1 (diretta dal professore Antonio Naccarato) è emersa la natura benigna della lesione rarissima la cui asportazione chirurgica, riviste mediche alla mano, risulta riportata finora in letteratura solamente in due casi negli Stati Uniti: alla Mayo Clinic di Rochester in Minnesota e nella neurochirurgia dell’Ospedale universitario di Salt Lake City nello Yutah. Due casi che, comunque, risalgono ad alcuni anni fa. E cosà¬, nel giro di un paio di giorni dalla visita a Pisa, la paziente, dopo la pianificazione dell’intervento effettuata dal reparto di Neurochirurgia – diretto dal dottor Gaetano Liberti che l’aveva visitata visionando per primo anche le immagini radiologiche – insieme alla Neuroradiologia (diretta dal professor Mirco Cosottini) e alla Chirurgia maxillo-facciale (diretta dal dottor Bruno Carlo Brevi) è entrata in sala operatoria e, dopo quattro ore di intervento multidisciplinare e cinque giorni di degenza nel reparto di Neurorianimazione, è tornata a casa in buone condizioni generali. La lesione, infatti, è stata neutralizzata ed asportata senza alcuna complicazione grazie all’intervento multidisciplinare effettuato dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. Un altro primato per la sanità della Torre Pendente che si conferma un fiore all’occhiello toscano, nazionale e internazionale.
di Francesca Franceschi
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